Le competenze dei knowledge worker

Un’organizzazione votata al knowledge management deve favorire da un lato la competitività organizzativa e dall’altro la crescita professionale dei propri collaboratori, che vengono stimolati a impadronirsi di teorie, pratiche e strumenti utilizzati in …

Un’organizzazione votata al knowledge management deve favorire da un lato la competitività organizzativa e dall’altro la crescita professionale dei propri collaboratori, che vengono stimolati a impadronirsi di teorie, pratiche e strumenti utilizzati in progetti e processi di gestione e comunicazione della conoscenza, diventando più competitivi. Al prossimo 13° Knowledge Management Forum (Milano, dal 24 al 28 novembre 2008 organizzato da Jekpot) si approfondiranno scenari, metodologie, progetti, strumenti e casi di studio. In particolare, sarà possibile seguire un percorso formativo specializzato ottenendo la certificazione delle competenze acquisite, la cui acquisizione da un punto di vista culturale (conoscere e saper gestire la conoscenza), organizzativo (gestire e saper disegnare flussi organizzativi) e tecnologico (scegliere gli strumenti e saperli usare) abilita la formazione continua dei lavoratori della conoscenza. Questi si possono identificare in: “knowledge worker”, cioè lavoratori di conoscenze organizzative a fini organizzativi ed esecutivi; “knwoledge manager”, gestori di conoscenze organizzative; “Chief knowledge officer”, (Cko) responsabili del procedimento gestionale afferente le conoscenze organizzative.

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