Le aree verticali motore di crescita di Txt e-solutions

Sono tre i pilastri su cui si basa l’offerta della società specializzata nell’ambito del demand e Supply chain management: processi, soluzioni per industry e prodotti. Per tutti, l’accento è posto su collaborazione e integrazione.

Allineare gli investimenti tecnologici alle esigenze del business rappresenta un’esigenza primaria delle aziende e, proprio per questo, Txt e-solutions mette i processi tattico-strategici, operativi ed esecutivi, al centro della propria offerta. La società, specialista in soluzioni di demand e Supply chain management, pone l’accento sugli aspetti di collaborazione e di integrazione delle attività di fornitori e terzisti e, in generale, di tutti gli attori che concorrono alla catena del valore.


Nell’approccio ai mercati verticali, poi, "evidenziamo gli aspetti preliminari alla produzione – illustra Nello Pepe, responsabile strategie di sviluppo prodotti di Txt -, legati alla definizione della domanda".


Le fondamenta della proposta per le imprese medio grandi si basano su tre pilastri. Il primo è la focalizzazione su alcuni processi strategici, ritenuti determinanti al fine decisionale. "Tra questi, che intendiamo gestire in modo completo – prosegue Pepe -, rientrano quelli di budgeting, demand, sales e operation planning, vale a dire la definizione dei modi di combinare il profilo della domanda con la capacità produttiva e i vincoli, che possono essere interni o di approvvigionamento o distributivi". Altri ambiti sono relativi alla gestione dell’ordine, trasversale a vari aspetti aziendali, e all’operatività in tempi brevi, quindi schedulazione, gestione degli impianti e delle risorse produttive.


"Tali processi, e qui si entra nell’area della seconda colonna portante – specifica il manager -, vanno declinati in settori specifici". Il poker di quelli principali comprende la produzione discreta, su cui la società vanta competenza storica; il food&beverage (beni di consumo a veloce movimentazione dove esistono vincoli costanti, quali il tempo) e il retail (Gdo e catene di negozi di abbigliamento), le cui problematiche si riallacciano ai concetti di previsione della domanda, gestione dell’assortimento e differenziazione nella gamma a seconda della zona. Il quarto mercato è quello del fashion&apparel, per il quale Txt si occupa anche del lato produttivo e creativo.


Il terzo pilastro d’offerta è costituito dai prodotti, base di partenza per realizzare le soluzioni, "il che offre dei vantaggi in termini di tempistiche per l’implementazione, di qualità complessiva e di costo – spiega ancora Pepe -. Il nostro sforzo è quello di realizzare degli applicativi orientati alle esigenze peculiari dei vari comparti".


L’offerta di Txt, comunque, copre anche altri segmenti, tra cui aerospace&defence, utility&service oltre a nicchie particolari come le appliance.


Il principio che regna sovrano è "no one size fits all": ciò che vale per un mercato non è necessariamente vero in altri contesti industriali, anche se le quattro industry cardinali sono cresciute nel tempo, seguendo elementi di continuità. "Le aziende che normalmente si muovono in queste aree sono dinamiche – sottolinea Pepe – e, a volte, capita che le problematiche di un’impresa del fashion si possano ritrovare anche in sottosegmenti di altri settori. Abbiamo, quindi, valorizzato soluzioni in grado di gestire gli ambienti più reattivi che coniugano demand e supply chain e intendiamo continuare a investire in questa direzione".


All’interno di Txt, infatti, opera una divisione dedicata con competenze specifiche sui vertical, per i quali fornisce anche consulenza applicativa.

La realtà storica


La suite proprietaria Sc&Cm (Supply Chain & Customer Management) è modulare e consente di creare passaggi step-by-step all’interno di un disegno più ampio, in cui la competenza sui singoli processi viene estesa e approfondita.


In particolare, la soluzione Sc&Cm for Discrete Manufacturing dispone di funzionalità "avalailable/capable to promise", della schedulazione di dettaglio e della gestione di terzisti e fornitori, supportando le aziende anche in contesti di delocalizzazione produttiva.


"Con il concetto di produzione discreta si possono indicare molte imprese, dalla componentistica al furnishing, dall’automotive ai beni durevoli, fino ai mobilifici – puntualizza Pierfrancesco Manenti, responsabile mercato manufacturing di Txt -. Bisogna, prima di tutto, capire i problemi di un’azienda e individuare i benefici che si possono ottenere, effettuando un attento calcolo del Roi. Fatto questo, si individua il prodotto più adatto al caso preciso".


I moduli di Sc&Cm includono algoritmi, funzionalità e viste specifiche che si applicano a determinati settori. "Ad esempio – continua Manenti -, il furnishing presenta delle peculiarità per quanto riguarda la spedizione".


Un mondo, quello del discrete manufacturing, molto variegato, che richiede una valutazione delle nicchie per processi particolari. Negli ultimi due anni, poi, la crisi economica ha spinto le aziende verso scelte più attente e mirate, con un percorso selettivo che si prolunga nel tempo e che, spesso, richiede dei mini progetti sul campo. "Anche la globalizzazione ha avuto un grosso impatto sulle aziende produttive – sottolinea Manenti -, che sono diventate sempre più complesse dal punto di vista della catena di fornitura, coinvolgendo terzisti anche all’estero. Le richieste vanno dall’integrazione via Web, all’ottimizzazione dei flussi della supply chain".


L’offerta di Txt muta dando di volta in volta maggiore enfasi ad alcuni moduli. La copertura funzionale delle soluzioni è garantita, infatti, da un insieme di prodotti software, ciascuno dei quali copre un ambito stabilito, e dalla loro integrazione e configurazione, secondo sperimentate best practice e template.


"Cresce la necessità di coordinare ambienti di produzione multifabbrica – aggiunge Manenti -, in paesi dove la struttura e il livello tecnologico degli impianti può essere diverso".

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