Lavorare insieme per migliorare la Consip

Un produttore di microprocessori come Amd può assolvere il ruolo di "evangelizzatore" nei confronti del mercato della Pa continuando anche a farci del business

Settembre 2003, «Il nostro è soprattutto un ruolo
consulenziale nei confronti di Consip, dei partner di vendita e degli utenti
finali»
. È questa la summa della chiacchierata con Marco
Piattelli
, commercial channel marketing manager di Amd, produttore
di processori che continua a macinare punti al concorrente Intel. Piattelli
ci racconta come, fino al 2000, nelle specifiche delle gare d’appalto per la
Pa non fosse previsto l’uso dei processori Amd. Si trattava di una mancanza
derivante più da una scarsa conoscenza tecnica che da una volontà
di agevolare Intel. «In un bando di gara non potevano essere indicati
marchi specifici
– ci dice Piattelli -. Si potevano accettare delle
deroghe quando l’indicazione del marchio poteva aiutare a comprendere meglio
il bando e così veniva inserita la dicitura "processore di classe
Pentium Intel" et similia»
. Così è iniziato il
lungo e certosino lavoro di consulenza di Amd. E il lavoro di evangelizzazione
sembra che abbia portato buoni frutti, visto che le quattro forniture Consip
dal 2001 a oggi per i computer desktop sono state vinte da vari fornitori che
montavano processori Amd.

Più delle vittorie, però, Piattelli preferisce parlare del tavolo
a cui siede. Costituito nel dicembre del 2002 dall’Aipa (Autorità
per l’informatica nella Pubblica amministrazione), il gruppo di lavoro è
composto da rappresentanti di Consip insieme a membri delle associazioni di
categoria Assinform, Assintel e Federcomin,
a cui recentemente si è aggiunta anche l’Anie. Intorno
al tavolo siedono anche rappresentanti di Amd, Intel, Ibm,
Hp e Microsoft, tra gli altri, invitati a
esporre le loro novità. L’obiettivo è di traghettare la Consip
verso un definizione delle caratteristiche necessarie per la partecipazione
a una gara basata sui benchmark, che valutano le prestazioni indipendentemente
dalle singole componenti. In verità l’Aipa non fa che seguire il percorso
della Comunità europea che, già da metà dell’anno scorso,
ha cambiato i criteri di valutazione delle gare pubbliche seguendo la logica
dei benchmark. I lavori del gruppo sono iniziati a febbraio ed, entro due mesi,
si doveva procedere all’individuazione dei principali profili utenti presenti
nella Pa e dei benchmark da applicare per ogni profilo. A oggi (prima settimana
di luglio) nessuna novità in merito. «Quando raggiungeremo
quest’ottica di valutazione
– ci dice Piattelli – risolveremo le piccole
imperfezioni del meccanismo Consip, si privilegeranno gli aspetti qualitativi
a favore dell’Ente pubblico, riducendo l’importanza del prezzo che da solo non
può garantire la qualità»
.

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