L’architettura del cablaggio impatta sui datacenter

La visione di Alberto Zucchinali di Siemon.

Una corretta architettura del cablaggio può avere importanti conseguenze sulle prestazioni dei datacenter, portando benefici anche a livello di ottimizzazione dell’energia e del condizionamento.

Lo sostiene Alberto Zucchinali Responsabile Servizi e Soluzioni Data Center Emea di Siemon.

In particolare, l’adozione di un’architettura any-to-all rispetto a quelle di tipo top-of-rack o end-of-row, ha conseguenze a medio e lungo termine su modularità e flessibilità del datacenter.

Le tecnologie che Siemon mette in campo in proposito vanno dalla soluzione Z-Max 10Gb/s, conforme allo standard di Categoria 6A Iso/Iec 11801, nella versione trunk preterminata per installazioni rapide, alla soluzione Tera di Categoria 7A, a tutt’oggi ritenuto da Siemon il sistema di cablaggio con le più elevate prestazioni al mondo per 10Gb/s e oltre.

Vanno compresi nel novero anche il sistema intelligente MapIt G2, soluzione per la supervisione e il controllo del livello fisico di rete, le soluzioni di patching Bladepatch e i pannelli Zmax a 48 porte in 1U per terminazioni ad alta densità e il sistema LockIt per la sicurezza fisica delle connessioni di rete

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