La virtualizzazione facilita la disponibilità dei servizi critici

Lo spiega Bernhard Brandwitte, Vice President Storage Business di Fujitsu Technology Solutions.

Dal punto di vista di una divisione It un episodio di interruzione o di guasto ai danni dei servizi mission-critical (Erp, Crm, database) costituisce lo scenario peggiore.
Secondo Bernhard Brandwitte, Vice President Storage Business di Fujitsu Technology Solutions ridurre il downtime è possibile utilizzando una piattaforma di virtualizzazione che garantisca alta disponibilità e business continuity.

In particolare, virtualizzare i server permette di gestire contemporaneamente più applicazioni e sistemi operativi sullo stesso sistema fisico, agevolando operazioni come la replicazione, lo spostamento e l’automazione dei processi di backup o archiviazione di sistemi operativi, applicazioni e dati.
Un altro vantaggio è rappresentato dalla maggiore efficienza dei processi.
Il modello tradizionale basato su un unico sistema operativo per un server fisico dedicato generalmente riesce a sfruttare solo il 30%, o quasi, della capacità disponibile.
Contemplare più server virtuali su un unico sistema fisico aumenta invece la possibilità di sfruttare tale capacità; le imprese possono pertanto utilizzare pienamente la potenza per la quale pagano in termini sia di hardware che di consumi energetici, andando a ridurre il Total Cost of Ownership.

Un’infrastruttura basata su un numero ridotto di server, per Brandwitte è vantaggiosa non solo in termini di risparmio in attrezzature ed energia, ma anche in termini di costi di manutenzione; partendo dal presupposto che generalmente il budget It viene destinato per il 70% alle attività di assistenza e manutenzione dell’intero sistema, approcciare i progetti It in maniera tradizionale rischia di sprecare risorse utili che potrebbero essere diversamente investite in operazioni di modernizzazione e sviluppo continuativo.

La piattaforma di virtualizzazione ottimale

Il mondo business mostra consapevolezza nei confronti dei benefici che la virtualizzazione server può apportare ai servizi mission-critical.

Nonostante i vantaggi di questo approccio siano ormai chiari, per Brandwitte resta un quesito: qual è la soluzione di virtualizzazione migliore, quella davvero in grado di soddisfare le esigenze di un’impresa?
Le soluzioni per la virtualizzazione non sono tutte uguali. Se da un lato questa tecnologia risolve una serie di problemi, dall’altro va detto che un ambiente virtualizzato può comportare diverse sfide per via della molteplicità di workload presenti su un numero limitato di server fisici.

Una condizione che complica la capacità di raggiungere i service level agreement predefiniti in termini di performance, soprattutto nel caso dei tempi di risposta e dell’usabilità generale delle applicazioni mission-critical.

I servizi mission-critical che costituiscono il cuore di un’infrastruttura It aziendale hanno un impatto diretto sul fatturato e sui profitti: pertanto necessitano di una soluzione flessibile e scalabile in grado di coniugare tutti gli aspetti di un ambiente virtuale facendo leva su affidabilità tecnologica e soluzioni di alto livello.

Fujitsu vShape, in partnership con NetApp e Brocade, per Brandwitte rappresenta una piattaforma di virtualizzazione ottimale in grado di erogare questo tipo di soluzione. I clienti ne beneficiano in termini di architetture approvate che garantiscono semplicità di implementazione e di gestione, oltre ai vantaggi derivanti dal poter collaborare con un unico provider di riferimento.
Con vShape, spiega Brandwitte, Fujitsu apre le porte ai concetti di cloud e di virtualizzazione, e fornisce i prodotti software e hardware necessari alla risoluzione dei problemi contingenti e delle sfide future. Consente un’implementazione sicura dei servizi mission-critical. Il processo di convalida offre risposte ai task di dimensionamento e fornisce una linea guida durante l’intera fase di definizione delle strategie relative all’alta disponibilità e al disaster recovery. Le divisioni It possono pertanto evitare forti ribassi delle performance e aumenti dei tempi necessari al completamento delle attività di backup.

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