La «torre di controllo» Unicenter per Fincantieri

Il costruttore navale ha messo sotto il sistema di Computer Associates tutto il proprio comparto sistemico. La conseguente revisione dell’infrastruttura It, coincide con una nuova era per la società: quella del Roi, nell’ottica del lifecycle management

Poco più di tre anni in tutto per compiere il riposizionamento strategico,
completare il risanamento finanziario, condurre a termine la riorganizzazione
dei processi aziendali rivedendo l’intera infrastruttura It. Uno sforzo che ha
già riportato in attivo Fincantieri, azienda con una tradizione di due secoli
nella progettazione e costruzione di navi. «Rimosse le cause di perdita e
riallocate le risorse nelle aree di business più redditizie
– sottolinea
Claudio Chierici, direttore centrale per la competitività
industriale
sono stati rivisti i processi di gestione delle
commesse nell’ottica del Lifecycle Management. E la creazione di valore è
divenuto il criterio guida globale
». In parallelo all’ampia revisione
organizzativa è stato sviluppato un progetto per standardizzare l’infrastruttura
informativa. «Si è trattato – spiega Gianantonio Rui, Ict
manager di Fincantieri
di mettere ordine nella Babele di
piattaforme: esistendo nel ’98 otto società diverse ciascuna col proprio sistema
informativo, erano presenti due mainframe, un Ibm 390 e un Unisys 2200, accanto
a una panoplia di server Nt, Unix e Unixware. E, quindi, di risolvere la
stratificazione tecnologica e applicativa
».

Un ordine per
sedi e cantieri
Tre sono le componenti primarie del progetto che ha
razionalizzato l’infrastruttura e ridefinito la rete aziendale, basata sui dieci
nodi corrispondenti alle sedi di Trieste e Genova e agli otto cantieri dislocati
tra Monfalcone e Palermo: il nuovo ambiente Sap R/3 accoppiato a mySap.com, un
complesso sistema di Product information management e l’indispensabile “torre di
controllo” per l’intera architettura. «Di quest’ultima – sostiene Rui –
non si sarebbe potuto fare a meno, se non al prezzo di una completa e assai
onerosa revisione del modello organizzativo
». Che presuppone, da un lato di
garantire la gestione e il controllo delle infrastrutture tecnologiche,
dall’altro di assicurare a un’utenza di 3mila addetti le performance richieste
unite a un adeguato livello di servizio. L’attuale sistema, che poggia su 70
server Nt tra cui un Smp Unisys Es7000, vede infatti 1.800 client office e 1.200
postazioni Cad. «L’obiettivo pratico immediato del progetto Torre di
controllo
– sintetizza Domenico Pinasco, responsabile del system
management
consisteva nell’accentrare l’attività di monitoraggio,
uniformare le postazioni di lavoro e dare consistenza alla sicurezza. La ricerca
si è indirizzata verso un prodotto unico, di facile utilizzo e aderente agli
standard di mercato, capace altresì di dialogare con Sap. La scelta è caduta su
Unicenter di Computer Associates
». Una soluzione che ha consentito a
Fincantieri di ricondurre sotto l’ombrello di un contesto applicativo unitario e
integrato i sistemi di misurazione e reporting, di fault management, di security
e di gestione degli asset, delle reti, delle piattaforme nonché delle relative
configurazioni. «Monitorare – osserva Rui – il funzionamento dei
sistemi e della rete di comunicazione potendo contare sulla segnalazione delle
anomalie e su capacità di intervento automatizzate, così come misurare il
livello di servizio reso agli utenti significa poter sviluppare l’infrastruttura
in un’ottica migliorativa, sia in termini di costi che di efficienza
». Su
Unicenter, accanto all’asset management (la rilevazione automatica di hardware e
software con la gestione delle configurazioni e della mappa di distribuzione,
cui si aggiunge la storia delle variazioni), poggiano anche le funzionalità di
scambio dati tra sistemi e la schedulazione automatica di attività informatiche.


La via dell’automazione
«Un forte contributo
all’abbattimento dei costi di esercizio
– riprende Pinasco – viene
dall’automazione e il controllo della distribuzione del software su postazioni e
server, insieme al controllo remoto che permette di intervenire a distanza
agevolando l’help desk. Inutile dire che è fondamentale anche la possibilità di
misurare le prestazioni e pianificare i budget per l’evoluzione della
piattaforma tecnologica
». Integrato a Unicenter, poi, è il quartetto di
moduli di eTrust, cui è affidata la difesa della rete interna da accessi e
intrusioni, la gestione delle modalità della protezione di server e
applicazioni, nonché la riservatezza e l’autenticità dei contenuti delle
comunicazioni, oltre ai compiti antivirus di prammatica. Completa il quadro
applicativo la soluzione BrightStor, destinata al ripristino dei sistemi mission
critical con schemi di disaster recovery. «Il progetto – aggiunge il
responsabile dei sistemi informativi – partito due anni or sono includendo
la valutazione e la prevenzione del rischio e il relativo contingency plan, è
ormai in dirittura d’arrivo. È in programma l’adozione dell’interfaccia Web per
accedere ai dati di system e network management dal portale aziendale, cui
seguiranno sviluppi nel knowledge e customer management
». Oltre cinque
milioni di euro è l’ammontare degli investimenti per la Torre di Controllo, i
cui benefici appaiono comunque già tangibili. «Sotto il profilo operativo,
possiamo godere di una maggiore disponibilità della piattaforma, calcolata in 1
ora e mezza per utente al mese: un dato di business continuity destinato a
migliorare ancora. Inoltre, il tempo di riparazione dei guasti è calato di 2 ore
a intervento. Più in generale, queste tecnologie rappresentano un elemento
chiave per la gestione dei processi di business
». Come sta avvenendo per le
iniziative di e-procurement che l’azienda ha iniziato a sfruttare in maniera
sistematica.

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