La spesa energetica dell’IT? Si può ridurre del 38%

Lo sostiene APC: i 3.000 datacenter in Italia superiori a 1 GigaWatt hanno bisogno di maggior controllo in termini di efficienza di funzionamento. Ne parliamo con Fabrizio Landini.

Fabrizio Landini, Vice Presidente Apc by Schneider Electric Italia, si rifà ai dati diffusi dalla Fondazione Politecnico di Milano nel 2010, per dirci che in Italia ci sono circa 3.000 datacenter il cui consumo complessivo è calcolato in 1 Gigawatt.
«Potenzialmente – ci dice – la nostra offerta può soddisfare le necessità di ognuno di essi, in quanto si caratterizza per la modularità, la scalabilità e la disponibilità di soluzioni per piccole sale Ced sia per installazioni di grandi dimensioni».

Si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?

Se parliamo di efficienza, ogni intervento effettuato sul datacenter può essere misurato in termini di ritorno sull’investimento. Il datacenter ha una altissima densità di energia per metro quadro, e mediamente pesa per il 20% sulla bolletta elettrica totale di un’azienda. Abbiamo calcolato che con interventi mirati è possibile ridurre la spesa energetica dell’infrastruttura It fino al 38%, soprattutto con l’adozione di sistemi di management sofisticati, in grado di gestire dinamicamente la distribuzione dell’energia. Oppure si può prendere in considerazione il downtime: questo ha un costo, che cresce in modo esponenziale laddove si tratti di aziende che operano 24/7 su sistemi critici: se un investimento comporta una reale riduzione del downtime, è possibile pertanto calcolarne il ritorno.

Chi sono i detentori dei datacenter a cui vi rivolgete?

Operiamo con aziende ed enti di ogni settore, proponendo soluzioni per la protezione dell’alimentazione, il raffreddamento, monitoraggio e controllo dell’infrastruttura fisica. I nostri clienti spaziano da realtà della ricerca, come Ifn ad industrie dell’eccellenza italiana, come la Ferrari; ma serviamo anche tantissime imprese medie e piccole, che tramite i nostri partner ottengono soluzioni personalizzate e progettate ad hoc secondo le esigenze e le capacità di spesa.

Oggi quali competenze professionali devono avere le aziende nel datacenter per fare private cloud?

Il cloud computing pone sfide importanti ai responsabili delle infrastrutture It; rappresenta un nuovo modello, in cui la posizione fisica dei dati, delle applicazioni, dei software e la loro accessibilità si separano in modo ancor più radicale di quanto non avvenga già con la virtualizzazione tradizionale.
È necessaria ancora maggiore dinamicità e diventano fondamentali le competenze relative al datacenter management; bisogna dotarsi di strumenti che permettano una gestione totalmente integrata, attraverso una unica piattaforma in grado di lavorare in modo aperto e multivendor, e saperli usare in modo fine e approfondito per ottimizzare i risparmi economici e i vantaggi operativi che il private cloud può apportare.
Un grosso passo in avanti deve inoltre essere compiuto dal punto di vista delle competenze di security. In un contesto cloud, si deve adottare un modello di security diffuso e pervasivo, che garantisca il giusto livello di protezione in ogni punto della nuvola, così che il dato sia disponibile e protetto a prescindere dalla sua collocazione e dalle modalità con cui vi si accede.

Qual è la tecnologia o la soluzione si cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?

Nel breve periodo una scelta saggia è investire sull’efficientamento del datacenter intervenendo in particolare sulla riduzione dei consumi elettrici, che hanno un impatto immediato anche sulla bolletta, ogni giorno più cara. Un elemento particolarmente critico per questo aspetto è il sistema di condizionamento, che spesso non viene preso adeguatamente in considerazione quando si verificano cambiamenti nell’infrastruttura. ‘È strategico negli ambienti virtualizzati, in cui le macchine effettivamente al lavoro cambiano continuamente; in questi contesti, semplicemente adottando sistemi su file che gestiscono in modo dinamico il raffrescamento, laddove ancora in troppi datacenter sono utilizzati sistemi perimetrali, secondo stime dei nostri laboratori di ricerca si riesce ad aumentare la DciE (data center infrastructure efficiency) del 20%.

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