La rivoluzione del middleware fa perno su mobile e cloud

Il mercato inizierà a integrare un più ampio e sofisticato utilizzo della tecnologia mobile, per esempio con applicazioni di back end quali il CRM e vi saranno sicuramente maggiori intersecazioni tra middleware e big data. Parola di Red Hat.

Il ruolo del middleware come componente cruciale dell’automatizzazione del business continuerà nel corso del 2012, ma in modo diverso. Evolveranno piattaforme, tecnologie e ideologie, così come le esigenze middleware delle aziende.

Craig Muzilla, vice president e general manager, middleware business di Red Hat, e Ashesh Badani, senior director, middleware business sempre di Red Hat, ci hanno dato la propria visione sui trend.

D: Quali sono le principali tendenze in ambito middleware per quest’anno?
Muzilla: Il mobile sarà fondamentale. Oggi gli sviluppatori stanno realizzando piccole app mobili per iOs e Android, ma il mercato inizierà a integrare un più ampio e sofisticato utilizzo della tecnologia mobile, per esempio con applicazioni di back end quali customer relationship management, sistemi enterprise resource management e altri.
Un maggior numero di persone e di applicazioni si avvarranno di telefoni cellulari, ma dotati di molteplici dispositivi remoti, tra cui i sensori.
Il middleware sarà quindi necessario per supportare questa tipologia di applicazioni attraverso l’advanced messaging e la tecnologia Complex event processing. Anche il cloud computing sarà in forte crescita.
L’esigenza di servizi PAAS per supportare applicazioni aziendali continuerà a crescere. Fino a oggi, la maggior parte si sono focalizzate sulla tecnologia container, ossia scrivere codice e farlo funzionare.
Presto vedremo sviluppatori che utilizzano la tecnologia per creare soluzioni cloud-based che vanno al di là dell’application server e comprendono altre funzionalità middleware quali integrazione, workflow e process management.

Badani
: Sì, prevediamo una crescente adozione di tecnologie middleware che sfruttano l’architettura cloud perché un numero sempre maggiore di aziende è alla ricerca di modi per sviluppare e implementare al meglio applicazioni on e off premise. Desiderano che tali competenze siano riutilizzabili e che consentano di beneficiare di tutto ciò che la nuvola offre: economie di scala, spostamento da spese di capitali a spese operative, scalabilità, riduzione del time to market.
Vedremo l’aumento di linguaggi dinamici che usano Java virtual machine come Scala, Ceylon e altre. L’interesse in questi linguaggi, framework e stili di programmazione crescerà nel 2012.
Vi saranno sicuramente maggiori intersecazioni tra middleware e big data. Le persone vedono i big data come un modo per archiviare e analizzare vaste quantità di informazioni, il middleware può aiutare a sfruttare ed estendere tali informazioni alle applicazioni attraverso un processo più robusto e una piattaforma analitica.

D: Qual è lo stato di Java e Java EE?
Badani: Java continua a guidare in termini di adozione, tuttavia vi sono numerosi linguaggi dinamici che stanno prendendo piede con Java runtime. Anche se molti framework emergenti non offrono il livello di stabilità e affidabilità di Java EE. Quindi, anche se prevediamo che gli sviluppatori adottino un approccio pratico, utilizzando gli strumenti che meglio si addicono alla loro organizzazione, continueremo a vedere un’adozione su larga scala di enterprise Java.

Muzilla: Ritengo che vedremo anche nuovi standard Java, iniziati con l’introduzione di Java EE 6. C’è parecchio interesse da parte degli sviluppatori nella flessibilità standard-based offerta da Java EE. ‘È portatile e molto adattabile, quello che gli sviluppatori stanno cercando. Ci sarà movimento anche per Contexts and Dependency Injection.
I developer inizieranno a sviluppare estensioni e nuove comunità evolveranno. Java inizierà a standardizzarsi su cloud e PAAS con l’arrivo di Java EE 7.

D: Come sta cambiando il ruolo degli sviluppatori?
Badani: Per noi il 2012 sarà l’anno dello sviluppatore. Il nostro obiettivo è semplificare sviluppo, test, implementazione, integrazione, scalabilità e gestione di ciò che fanno. Desideriamo facilitare il più possibile per loro il funzionamento delle applicazioni, senza che si preoccupino delle meccaniche di deployment. Il focus di Red Hat sugli sviluppatori proseguirà per tutto il 2012.

Muzilla: Per via del cloud computing, un numero crescente di sviluppatori si occupa di implementare oltre che di sviluppare, assumendosi maggiori responsabilità. Inoltre, più livelli di astrazione resi possibili da PAAS e cloud in generale, permetteranno a developer meno competenti di creare risorse, come sofisticati siti di e-commerce per esempio, anche senza le capacità necessarie in passato.

Di cosa si devono occupare principalmente le aziende?
Badani: Sicuramente dellala necessità di scalare: le imprese crescono e devono essere in grado di farlo senza incidere sui costi. Sono quindi interessate a tecnologie aperte basate su standard, mentre i CIO sono focalizzati sull’evitare il vendor lock-in, prevediamo quindi una crescita di tecnologie quali Advanced Messaging Queuing Protocol .
Ma allo stesso tempo c’è il problema della sicurezza dei dati, è necessario mantenere la flessibilità per integrare i diversi sistemi, ma senza sacrificare la sicurezza.

D: A proposito di standard, e proprio di AMQP, prevedete che il supporto per tali iniziative prosegua?
Muzilla: Assolutamente. AMQP è oggi ufficiale e ha ricevuto molto supporto da Red Hat. Vediamo un forte interesse per il wire protocol basato su standard anche in mercati quali quello finanziario e dei trasporti. Le persone sono stanche dei protocolli di messaggistica proprietari.
Anche HTML 5 è in crescita, soprattutto nelle applicazioni mobili, perché offre la ricchezza di un’applicazione ma anche la portabilità su diverse piattaforme mobili. Anche lo standard Business Process Model and Notation 2 (BPMN2) sta crescendo e si è fatto strada tra altre tecnologie come ad esempio il Business Process Execution Language (BPEL).

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