La riscossa dei white box

Da Idc una nuova lettura, un po’ in controtendenza rispetto ai numeri attuali. E se avesse ragione?

30 gennaio 2004 E’ sempre abbastanza difficile
districarsi tra le analisi presentate quasi a getto continuo dalle diverse
società di ricerca.
Passi quando si tratta di scenari futuribili. Chi si
ricorderà nel 2007 che cosa questo o l’altro analista aveva detto nel 2003 in
merito a una determinata tecnologia? Pochi mesi sono già sufficienti per
ribaltare scenari, ritoccando questo o quel dato. Tanto, alla fine saranno tutti
corretti, soprattutto quando dal preventivo si arriverà al consuntivo.
Meno
facile è mettere a confronto voci e dati discordanti, che contrappongo l’uno la
logica dei numeri, l’altro quella delle leggi di mercato.
E così, dopo aver riportato ieri i dati
di una Context, che afferma, numeri alla mano, il dominio
assoluto dei cosiddetti big player sul nostro mercato nazionale, e di fatto
anche su quello europeo, oggi leggiamo un’analisi di Idc che sembra
andare in tutt’altra direzione

.
Buone
chance per i produttori di white box
, preconizza
l’analista americano, che, a sostegno della propria tesi, porta una serie di
indicatori considerati chiave.
Posto che i produttori di white box hanno sofferto
come e forse più degli altri del periodo recessivo, Idc sostiene che in questi
ultimi tre anni i produttori locali e gli assemblatori sono però riusciti a
strappare ai fornitori di componenti migliore supporto, migliori prezzi, nonchè
una serie di programmi di marketing tesi a valorizzare il “contenuto” delle
scatole.
Torniamo dunque alla logica delle percezione. Se il cliente finale –
che poi ha l’ultima parola – percepisce che il contenuto tecnologico di un
prodotto no brand non differisce in modo sostanziale da quello di un top brand,
non ha motivi validi che ne frenino l’acquisto. Che anzi potrebbe essere
incoraggiato da un costo finale più basso.
Sul mercato statunitense, sono i
dati sciorinati da Idc, i white box hanno pesato per il 28% delle vendite
di desktop, per il 15% dei notebook e per il 22% dei server.
Il che
in qualche modo contrasta con i numeri europei, anche se bisogna tenere in
debita considerazione il ritardo con cui la ripresa degli investimenti è
iniziata sul Vecchio Continente.
Idc sostiene che i benefici della ripresa
per i produttori di white boix in genere si avvertono un anno dopo che la
ripresa è di fatto inziata.
Il che significa che da noi se ne dovrebbe
riparlare nel 2005 per lo meno.
Salvo riaggiustamenti del
tiro.

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