La ricetta di Lantech per crescere a dispetto della crisi

Il network integrator italiano ha chiuso il 2009 con una crescita superiore al 12% e una struttura che, potenziata, è ora suddivisa per Industry e Pa.

Ben lontano dal giudicare il 2009 come un annus horribilis per la propria azienda, in qualità di direttore commerciale e marketing di Lantech Solutions, Nicola Barbiero ha tracciato un quadro di tutt’altro tenore. Forte di una crescita superiore al 30% riportata in termini di volume d’affari già nel 2008, nei dodici mesi successivi il network integrator italiano ha centrato i propri obiettivi portando a casa un fatturato 2009 prossimo ai 10 milioni di euro, in crescita del 12,5% rispetto all’esercizio precedente.

«Un risultato – ha sottolineato il manager – in larga parte imputabile ai servizi che, erogati attraverso il nostro Network Operations Center, permettono di monitorare in tempo reale livello di prestazioni, affidabilità e disponibilità della rete e che, sempre di più, i clienti della Pubblica amministrazione mostrano di apprezzare». Non a caso, se a risentire della crisi economica nel 2009 sono stati soprattutto i clienti dell’industria manifatturiera, è dalla Sanità locale e dalle telco che, per Barbiero, stanno giungendo i migliori risultati.

Tanto che, in aggiunta alla precedente referenza del Comprensorio Sanitario di Bolzano, a essere segnalate come new entry non sono solo l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova, quella di Varese e l’Asl Al di Alessandria, ma anche Vodafone, Ansaldo Sistemi Industriali, Senato della Repubblica e Gruppo Eni. Il che, di per sé, spiegherebbe la scelta di estendere in Lantech le responsabilità di Davide Bortolotto e Stefano Soattin, ora chiamati a spartirsi, rispettivamente, il Mercato Industria e il Mercato Pa.

«Il networking – è la spiegazione di Barbiero – è un’esigenza trasversale a tutti gli ambiti che noi seguiamo e, visto che chi ha sofferto di più nel 2009 è stata la nostra struttura commerciale, ci è sembrato opportuno organizzarci in maniera più focalizzata su ogni singolo mercato d’interesse, al fine di raggiungere gli obiettivi di ulteriore crescita che ci siamo dati. Entro il 2010 contribuiremo a questo primo step in atto, con l’assunzione di nuove figure professionali al fine di ampliare anche le competenze specialistiche proposte da Lantech sul mercato».

Un mercato che, almeno geograficamente parlando, per la società che ha sedi a Milano, Padova, Bologna e Roma, sta dando cenni di vivacità soprattutto nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est del Paese. Prova ne è Elettra, laboratorio nazionale di ricerca gestito da Sincrotrone Trieste, chiamato per l’occasione in qualità di testimonial. «Con i servizi di connettività divenuti un must – spiega Paolo Michelini, head of computing and network group di Sincrotone Trieste – avevamo la necessità di aggiornare la nostra rete dati ormai vecchia di 10 anni».

In base a questa specifica esigenza la società consortile per azioni, «ossia – come ci viene ricordato da Michelini – una società di fatto privata ma a capitale pubblico», ha fatto partire nel 2008 un progetto di aggiornamento bandendo una gara europea che, sei mesi dopo, è stata assegnata a Lantech Solutions che «oltre a mettere a disposizione standard di rete e soluzioni interoperabili che si sono rivelate ottimali per creare il minor disagio possibile ai nostri utenti, ha superato gli Sla richiesti arrivando addirittura a estendere a cinque gli anni di assistenza e manutenzione garantiti».

Il che, contestualizza ancora Michelini, ha il suo bel peso «per una realtà che come Elettra è chiamata a fornire a gruppi di ricerca italiani e internazionali dalle 5.000 alle 6.000 ore all’anno di luce di sincrotrone di terza generazione perché vengano utilizzati in campi di ricerca estremamente specifici e che vanno dalla medicina alle nanotecnologie passando dall’elettronica alle scienze ambientali, fino all’ingegneria dei materiali». In questo modo, sistemata la dorsale aziendale, l’intenzione di Sincrotrone Trieste è ora quella di aggiornare anche la periferia «per offrire servizi sempre più efficienti ai nostri ricercatori». Se sarà Lantech a occuparsene è ancora da stabilirsi.

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