La R&D come strategia per creare valore da offrire ai clienti

Con 22.357 brevetti depositati e tremila ricercatori, cinque dei quali premiati con il Nobel, Ibm può vantare di essere l’azienda con il più consistente impegno sul fronte dello sviluppo di nuove tecnologie. La valenza dell’iniziativa Ebo, nata per meglio supportare gli utenti.

Il concetto di innovazione è ben chiaro in casa Ibm, visto che spende oltre 5 miliardi di dollari all’anno per quest’area e che è l’azienda in assoluto con il più alto numero di brevetti prodotti (22.357). Inoltre, oggi possiede 8 centri di R&D e 20 laboratori dove lavora una schiera di ben 3mila ricercatori, 5 dei quali sono stati premiati con il Nobel.


"La preoccupazione costante di Ibm – ha affermato Mauro Bonfanti, cross Ebo executive Region South della società – è quella di scoprire in anticipo quali saranno le tecnologie dominanti per riuscire a creare del valore da offrire ai clienti. In quest’ottica abbiamo formato dei team con le migliori competenze presenti in azienda, per supportare al meglio i clienti nella riorganizzazione del business. Inoltre, da una survey condotta presso 400 Ceo delle maggiori aziende a livello mondiale è emerso che per l’80% degli intervistati l’obiettivo a breve non è il taglio delle spese ma la crescita degli utili, per cui si stanno concentrando sugli investimenti da fare per raggiungere questo obiettivo. Questa visione è abbastanza uguale in tutte le aree del mondo. Inoltre, circa i due terzi del campione prevede di puntare sull’innovazione per realizzare nuovi prodotti entro i prossimi 5 anni".


E, come ha spiegato Joachim Stark, responsabile del settore Ebo di Ibm Global Services Emea, per offrire ai propri clienti innovazione sempre al massimo livello, Ibm ha creato l’iniziativa Ebo (Emerging Business Opportunities), che è un sistema innovativo di gestione proattiva dell’innovazione in ogni area in cui Ibm opera e che cerca di prevedere in quale direzione sarà la crescita della domanda di servizi da parte dei clienti nei prossimi 4 anni. "Gran parte del lavoro che facciamo all’interno di Ebo è valutare la trasformazione dei processi verso un ambiente on demand, affinché i clienti ottengano dei benefici immediati – ha sottolineato Stark -. Non si tratta di una normale attività commerciale, ma piuttosto di un gruppo di ricercatori selezionati, concentrati su aree di innovazione relative a nuovi mercati, che noi definiamo di ipercrescita, in quanto hanno aumenti superiori al 100%".


Per individuare le nuove tendenze, il gruppo organizzativo dell’Ebo lavora a stretto contatto con analisti, stampa, vari operatori e guru per sviluppare nuove idee che portino alla realizzazione di servizi innovativi. All’interno dell’Ebo ci sono vari team che valutano le proposte migliori attorno alle quali creare linee di business da adattate alle esigenze dei clienti. In pratica, operano come delle start up all’interno di Ibm, caratterizzate da uno spirito di gruppo fortemente imprenditoriale.


"Negli ultimi 4 anni – ha detto Stark – abbiamo esaminato 150 idee diverse, di queste ne abbiamo scelte 25 e creato altrettanti team dedicati, ottenendo già significativi risultati. Infatti, gli sviluppi di nuovi business hanno portato a Ibm guadagni per oltre un miliardo di dollari, con una crescita media annua di oltre il 50%". Per fare un esempio, Stark ha citato Linux, che a suo tempo è stato esaminato a livello server, e che oggi rappresenta un’iniziativa matura, per cui il team di Linux si sta focalizzando sull’open client.

La tecnologia deve migliorare la vita


Attualmente tra le aree di business realizzate da Ebo oltre a Linux, troviamo il Grid, le learning solutions, il digital media, il pervasive wireless computing, la sicurezza, la business transformation, l’outsourcing, il Product lifecycle management, i blade server e altro ancora. Colin Harrison, responsabile europeo Strategic Innovation Ibm Global Services, dal suo punto di osservazione ha sottolineato come la vera sfida dell’innovazione sia quella di avere un impatto positivo sul business e non essere fine a se stessa. "L’innovazione deve migliorare la vita dell’individuo, non complicargliela" ha detto. Infatti, nel realizzare nuove tecnologie, è importante tener presente la ricaduta che queste hanno sulle persone; per questo in Ibm, a fianco dei 3mila scienziati operano anche antropologi e psicologi. Nel ribadire ancora una volta che l’approccio della società è quello di cercare di scoprire le esigenze dei clienti e capire quali sono i loro desideri e come realizzarli, tra i vari casi di soluzioni applicative portate sul mercato italiano, Harrison ha citato Enel, per la quale è stato progettato il sistema di lettura elettronica a distanza dei contatori (oltre 300mila), una soluzione che ha facilitato i sistemi di pagamento e ridotto le frodi.


Nel riportare il filo del discorso sulle aree di sua competenza Bonfanti, (che in Ibm è anche Pervasive Wireless Solutions executive con la responsabilità di sviluppo del business in area Mobile computing) ha posto l’accento sull’Rfid (Radio frequency identification), una tecnologia abilitante che ha molti campi di applicazione. "L’Rfid è già una tecnologia matura e va al di là dell’utilizzo nei beni di consumo e nel retail" ha sottolineato Bonfanti, ricordando come per esempio trovi applicazione nell’assemblaggio finale degli autoveicoli, nella gestione dei container per prodotti chimici e anche nel controllo dei furti, in quanto se tutti i colli di un magazzino hanno un’etichetta Rfid, è possibile identificare il luogo e il momento del furto. O ancora, la tecnologia Rfid può essere inserita nei peneumatici che possono così comunicare alla vettura quando questi sono consumati o hanno altri problemi di efficienza. Come si intuisce, i campi di utilizzo sono moltissimi, per cui Ibm sta investendo 250 milioni di dollari per realizzare soluzioni innovative e impegnato una unit dedicata di mille persone. Ibm, inoltre, ha realizzato tre Testing & Solution Centre, che si trovano nelle proprie strutture a Yamato, in Giappone, LaGaude in Francia e Gaithersburg in Usa per poter valutare l’ambiente operativo dell’azienda cliente ed effettuare il testing dei prodotti e dei componenti.

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