“La pubblicita su Internet in cerca di misure “”certe”””

La pubblicità su Internet è stata il tema centrale di un incontro organizzato da 24/7 Media Italia, concessionaria di pubblicità on line, il 27 maggio a Milano. In particolare è stato analizzato il mercato italiano: piccolo …

La pubblicità su Internet è stata il tema centrale di un incontro
organizzato da 24/7 Media Italia, concessionaria di pubblicità on line, il
27 maggio a Milano. In particolare è stato analizzato il mercato italiano:
piccolo in valore assoluto, asfittico se paragonato ad altri paesi europei,
addirittura vergognoso se rapportato al Pil. Ma quali sono i fattori che
determinano il ritardo italiano nel decollo, che dovrà pur avvenire prima
o
poi? Per lo scrittore Giancarlo Livraghi, pesano aspetti culturali nella
gestione delle imprese: nella grande azienda l’uso e la gestione della rete
rischiano di essere accentrati da una funzione, a scapito delle sinergie.
In aziende più snelle con miglior comunicazione interna è carente la
strutturazione, mentre sarebbe necessaria per utilizzare un mezzo nuovo,
complesso e dai costi non trascurabili. Gioca un ruolo anche la diffidenza,
superabile per molti solo con strumenti che consentano di quantificare in
maniera univoca potenzialità e risultati del mezzo. Non è una pretesa da
poco: le potenzialità sono sicuramente maggiori di quelle date dall’esiguo
numero di attuali utenti del commercio elettronico, ma è difficile
ipotizzare ritmi e tendenze di crescita. Per cercare di portare chiarezza
nel quadro, l’International Advertising Bureau, l’Associazione Nazionale
Editoria Elettronica, agenzie di pubblicità e associazioni dei provider
hanno portato alla costituzione dell’AudiWeb, strumento che consentirà di
rilevare i contatti generati dai diversi siti. I dati andranno letti con
attenzione: un numero elevato di messaggi pubblicitari sulla stessa pagina
può portare un sito meno visitato ad avere più contatti pubblicitari di
un
altro, più popolare ma con meno banner. Anche la struttura del sito può
influenzare il numero di pagine scaricate a prescindere dal loro
gradimento. I siti sottoposti alla rilevazione AudiWeb potranno essere
confrontati e classificati in base al volume di contatti generati: una
disamina qualitativa che dia un profilo dei visitatori non è ancora
attuabile. Per l’inserzionista diventa possibile scegliere il mezzo con
maggior criterio, mentre ci sono ancora delle ambiguità nella valutazione
dei risultati della campagna: i banner non cliccati non hanno effetto o
possono comunque influenzare la decisione d’acquisto? Quanto vengono
influenzati i risultati comunicati dall’AdServer dalla presenza dei siti
sui proxy? Se non ci sono risposte precise a queste domande, va detto che
per qualunque altro mezzo sarebbe stato pretestuoso anche solo porre la
domanda (è ben difficile, senza costosissime ricerche, scoprire quante
persone hanno ìinteragito=94 con uno spot o un’affissione). La presenza
dell’AudiWeb dovrebbe comunque aiutare gli investitori a superare la
diffidenza che evidentemente li condiziona ancora.

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