“La pace “”forzata”” dei modem a 56K”

L’Itu ha ratificato con l’ultimo voto lo standard per la trasmissione dati via modem a 56 Kbps, dando vita alle specifiche V.90. Lo standard, come abbiamo già avuto modo di spiegare parlando della prima versione draft dello standard nota come V. …

L’Itu ha ratificato con l’ultimo voto lo standard per la trasmissione dati
via modem a 56 Kbps, dando vita alle specifiche V.90.
Lo standard, come abbiamo già avuto modo di spiegare parlando della prima
versione draft dello standard nota come V.pcm, combina parti delle
tecnologie proposte dai diversi costruttori. I contributi più "pesanti"
sono di 3Com, per quanto riguarda la modulazione a impulsi codificati (cio
è
la tecnologia Pcm), e di Motorola, per quanto concerne lo spectral shaping.
I vari costruttori si sono subito messi al lavoro per fornire gli
aggiornamenti e rilasciare prodotti rispondenti ai nuovi standard. Anche se
non si può parlare di un vero e proprio vincitore nella definizione delle
specifiche (tranne Brent Townshend, di cui parliamo più avanti), chi per
primo riuscirà ad arrivare sul mercato si troverà in una posizione di
notevole vantaggio nei confronti dei concorrenti. E in questo appare
nettamente favorita 3Com, che sostiene di essere già pronta: "Siamo in fas
e
di beta testing", ha affermato Giulio Galetti, marketing manager per le
business unit enterprise e carrier systems di 3Com in Italia e uno dei beta
tester in questione. Di fatto, lo standard V.90 funziona già sui modem 3Co
m
a tecnologia x2: si tratta solo di un aggiornamento software eseguibile on
line. Ufficialmente, la società di Santa Clara dovrebbe rilasciare i
prodotti validati con il nuovo standard già il mese prossimo. In ritardo
appare, invece, la concorrente Rockwell, che parla di settembre, ma, nel
frattempo, spinge la nuova tecnologia Cdsl (Consumer Digital Subscriber
Line), cioè una versione a basso costo del Dsl, in grado di trasferire dat
i
a circa 1,5 Mbps. Al passo con 3Com c’è Lucent (partner di Rockwell nel
K56Flex), interessata, però, più al lato provider che a quello consumer.
3Com e Lucent, inoltre, sono partiti lo scorso 20 gennaio con i test di
interoperabilità dei rispettivi prodotti. A loro si aggiungerà in settim
ana
Bay Networks. Sono in molti ad aver avanzato l’ipotesi che tale
interoperabilità non è tecnicamente possibile, ma si tratta di un’ipotes
i
seccamente smentita da Barry Castle, European Public Affairs Manager di
3Com. Peraltro, almeno fino a settembre, quando lo standard verrà
ratificato dall’Itu secondo i tempi burocratici usuali, non sarà possibile
disporre di una parametrizzazione della specifica. In altre parole, saranno
necessari dei test bilaterali tra i diversi vendor per avere la conferma
che i vari prodotti rispondono allo standard V.90 e sono in grado di
interoperare.
Come abbiamo accennato l’unico vincitore appurato è Brent Townshend, cio
è
colui che ha avuto l’idea originale di applicare la Pcm (tale tecnica era
utilizzata in campo analogico, soprattutto nell’Hi-Fi, già dagli anni ’70)
alla trasmissione dati via modem. Il brevetto di Townshend era alla base
sia dell’x2 sia della K56Flex, anche se Rockwell non ne aveva riconosciuto
la licenza e ha avuto non pochi problemi per questo. Townshend ha ora
ceduto i diritti del brevetto a 3Com, che prenderà dunque una royalty anch
e
sui modem fabbricati dai concorrenti se sono compatibili V.90.
Come alla fine di ogni guerra, quello che "fa più male contare", comunque,
sono le vittime "civili". Che ne sarà dei clienti x2 e K56Flex della prima
ora? La definizione di uno standard sarà una vittoria anche per loro?
Anche qui 3Com sembra l’unica a dare riscontri immediati e rassicuranti:
"L’upgrade via software gratuito è ciò che abbiamo promesso e che
manterremo", ha affermato Castle.

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