La nuova guida ai servizi mobile di Netsize

Si intitola “Lo sviluppo del mercato mobile multimedia” ed è scaricabile gratuitamente da Internet.

17 marzo 2004 Dura la vita per i fornitori di contenuti del mondo
mobile. In Norvegia, grazie alla revenue sharing, si portano a casa il
95% delle revenue
generate dal traffico sui loro siti, mentre in Italia
questa quota scende sotto il 40%. La situazione, peraltro già nota, è stata
confermata José Carlos Alvarez-Gascon, direttore generale per il sud Europa di
Netsize, società specializzata nelle soluzioni di mobile business ed
entertainment che fornisce una piattaforma unica di telefonia
mobile
con connessione di rete, servizi Sms, Mms e Wap e i-mode e
accordi di revenue sharing con gli operatori di 16 paesi europei. Oltre al suo
core business la società propone anche una guida dedicata a
“Lo sviluppo del mercato mobile multimedia” scaricabile gratuitamente
dal sito www.netsize.com nella quale analizza lo sviluppo del mercato mobile.


Nella parte dedicata all’Italia nella prima metà del 2003 l’indagine stima in
53,5 milioni gli utenti delle tlc mobili (secondo Assinform erano 41,4 milioni
alla fine dell’anno), mentre l’Arpu a dicembre dello scorso
anno ha raggiunto 3,8 milioni di euro al mese. La stima a fine anno sul volume
di Sms inviati è di 26,9 milioni contro i 21,2 dell’anno precedente con 42 Sms a
testa rispetto ai 34 del 2002. Con una media di 0,26 euro a testa, prosegue la
ricerca di Netsize che in questo caso utilizza i dati dell’osservatorio del
Politecnico di Mmilano, i servizi di infotainment sono in cima
alla lista delle preferenze degli italiani e rappresentano circa il 34% del
totale. Il 27% spetta a loghi e suonerie, mentre il resto si divide fra un 15%
di giochi, 17% di chat and communication e il 7% che va ad altri servizi. Quello
che colpisce però dell’indagine di Netsize è la tabella sul prezzo medio è
mediamente inferiore al resto d’Europa.


Loghi e immagini costano 2 euro in bianco e nero e 3 a colori contro 1,40 e
1,90 degli altri Paesi del Vecchio Continente. Le suonerie polifoniche costano 3
euro contro 2,30, i giochi a colori 5 euro contro 4,20, mentre si risparmia
qualcosa per quiz, chat e servizi di informazione. Colpa dell’iniquo
sistema di revenue
sharing, afferma Alvarez-Gascon. Per poter
guadagnare qualcosa i fornitori di contenuti devono avere per forza prezzi più
alti e alla fine ci rimettono i consumatori. In teoria con lo sviluppo del
mercato la divisione del fatturato generato da questi servizi dovrebbe
essere più equilibrata
. Ma quanto deve svilupparsi ancora il mercato
italiano?

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