La Lombardia conferma che la ripresa sarà lunga

L’analisi congiunturale del terzo trimestre 2009 di Unioncamere evidenzia però che la caduta si è certamente arrestata

Dall’aquila al bradipo: alla picchiata della crisi economica seguirà una ripresa assai più lenta e circospetta. L’analisi congiunturale del terzo trimestre 2009 sull’industria e l’artigianato in Lombardia, realizzata da Confindustria e Unioncamere su quasi 2.700 aziende, segnala che la caduta dovrebbe aver toccato il fondo. La produzione industriale mostra una differenza pressoché trascurabile confrontata con il secondo trimestre (-0,5%); i valori erano molto più negativi nelle due precedenti rilevazioni (-1,7 e -4,4 sempre a livello congiunturale). Guardando al divario con lo stesso periodo dello scorso anno, la produzione marca un più preoccupante -10,5%, anche se in risalita dal minimo raggiunto nel secondo trimestre 2009.
Il settore dei servizi ha registrato le perdite più consistenti, con una contrazione complessiva del fatturato del 6,4%; trasporti e attività postali sfiorano una riduzione del 10%, seguiti dalle costruzioni (-7,5%) e dagli alberghi e ristoranti (-6,6%).

Il bradipo dovrà percorrere molta strada perché il fossato tra l’inizio e la fine (auspicabile) della crisi è davvero profondo. È impossibile saltarlo con un solo balzo: servirà pazienza per azzerare tutte le perdite e tornare al punto di partenza. Ci sono i primi segnali di un cambio di direzione: per esempio gli ordini esteri nuovamente in rialzo, seppur di un modesto +0,9% mentre quelli interni hanno arrestato la discesa (0,0%) rispetto al trimestre precedente. Gli ordini restano invece negativi in confronto allo stesso periodo del 2008, -8,5% e -4,5% rispettivamente per il mercato interno e quello estero.

Va meglio anche l’occupazione; il 37% delle imprese ricorre ancora alla cassa integrazione, ma le ore utilizzate sono diminuite, dal 7,7% del monte ore nel trimestre precedente al 4,8 per cento. Gli imprenditori sembrano ora più fiduciosi: i pessimisti sull’andamento della produzione superano gli ottimisti, ma con una maggioranza assai inferiore rispetto ai mesi scorsi. Le aziende prevedono anzi un rialzo della domanda estera.

Quali sono allora le previsioni per i prossimi anni? Secondo Prometeia, il Pil lombardo aumenterà di nuovo nel 2010 (un modesto +0,8%), per poi salire a +1,4 e +1,7 nei due anni successivi. Più lenta la ripresa dei consumi delle famiglie, che rimarranno stabili nel 2010 dopo un calo del 2% nel 2009 rispetto allo scorso anno. Il commercio internazionale dovrebbe rialzare la testa, con le importazioni e le esportazioni rispettivamente a +3,6 e +4,4 nel 2010 in confronto al 2009. Bisogna però ricordare che sono già precipitate rispettivamente del 15% e di quasi il 20% rispetto al 2008: ciò conferma che un solo anno sarà insufficiente a recuperare gli effetti negativi della crisi.

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