La Lombardia azzera l’Irap alle start-up innovative

Il provvedimento della giunta regionale sarà accompagnato da una disponibilità finanziaria di 30 milioni di euro.

Favorire l’avvio e lo sviluppo di
nuove imprese lombarde
(start-up) e supportare il rilancio di imprese esistenti
(Re Start), attraverso un sostegno finanziario, l’affiancamento di una rete
selezionata di soggetti fornitori di servizi
e, per la prima volta in
Lombardia, l’azzeramento dell’Irap per le start-up innovative. Sono questi gli
obiettivi del provvedimento approvato dalla Giunta regionale lombarda.

Per realizzare questo programma
innovativo, destinato appunto non solo alla nascita di nuove attività, ma anche
al riposizionamento di quelle esistenti, la dotazione finanziaria iniziale è di 30
milioni di euro
, suddivisi in7 milioni di contributi a fondo perduto e 23 milioni di
finanziamenti diretti a rimborso. Grazie a questo intervento, la Regione prevede
di supportare e affiancare circa 400 aziende per 3 anni (300 nuove imprese, con
un impatto stimato di oltre 2.000 unità di personale e 100 in fase di rilancio
con un impatto minimo stimato di oltre 1.000 unità di personale).

Gli interventi possibili riguardano:
contributo a fondo perduto di 5.000 euro a impresa per le spese generali di
avvio
(a seguito di valutazione positiva del Business Plan); finanziamento
diretto a medio termine per un programma di investimento, fino a un massimo di
100.000 euro a impresa
; contributo a fondo perduto per servizi di
affiancamento, fino a un massimo di 30.000 euro a impresa
. Per le start-up
innovative (i cui parametri sono fissati dalla norma nazionale: art. 25, legge
221/2012) è inoltre previsto l’azzeramento dell’Irap per il primo anno e un -1
per cento per i successivi due anni
(con un impatto previsto di almeno 500
unità di personale).


Il programma si articola in tre
fasi. La prima riguarda la selezione dei soggetti fornitori di servizi di affiancamento alle
imprese
, che potranno essere: incubatori certificati, incubatori pubblici e
privati, società/enti di accelerazione d’impresa (comprese le aziende speciali
di Cciaa e società di servizi), liberi professionisti, singoli o associati,
dirigenti d’azienda titolari di partita Iva, imprenditori titolari di Mpmi.


La seconda
fase prevede la selezione dei beneficiari delle agevolazioni, sulla base dei
Business Plan presentati
e in risposta ai criteri di innovatività e
sostenibilità economico finanziaria. Diversi i soggetti potenzialmente
coinvolti: start-up, aspiranti imprenditori, start-up innovative, Mpmi
costituite da non più di 24 mesi, Re-start, Newco, spin-off, cooperative di
lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, cooperative che rilevano attività in
dismissione, imprese sociali con obiettivo di riconversione di aziende in crisi
(tutte costituite da non più di 24 mesi), Pmi ‘ricapitalizzate’ grazie
all’ingresso di nuovo management, Pmi con un piano di rilancio (ai sensi del
bando regionale ‘Piani di Rilancio’).

Il criterio di selezione sarà basato
sulla valutazione dei Business Plan presentati in base all’innovazione e alla
sostenibilità economico finanziaria.

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