La “full mobilty” secondo Cisco

Facendo leva sull’esperienza maturata nel networking, il vendor punta a un ruolo di primo piano nella mobilità. Gaetano Pellegrino, responsabile marketing strategico, ci illustra qual è la strategia.

18 aprile 2003 L’impegno di Cisco nella mobilità è molto forte, anche se non molto conosciuto. Lo scenario che il vendor vede per il futuro è quello di un’accesso senza fili garantito ovunque, senza che l’utente debba sapere quale tecnologia è utilizzata. Gaetano Pellegrino, responsabile marketing strategico, worldwide mobile team, ci ha illustrato la strategia del vendor per realizzare questo obiettivo, che coinvolge sia le aziende sia gli operatori.

Qual è l’approccio di Cisco in questo ambito?

La strategia punta a portare l’esperienza consolidata nei servizi Internet, sia con aziende sia con provider, nel mobile. John Chambers, il nostro Ceo, dice sempre che IP è sinonimo di produttività, e questo vale per le aziende, per i service provider di rete fissa e ora per quelli mobili. L’idea è quella di creare un’intelligenza nella rete che sia in grado di individuare chi è l’utente che sta accedendo, a quali servizi e con quale terminale. Il tutto in modo trasparente alla tipologia di accesso: WLAN, GPRS o UMTS. In altre parole, siamo agnostici rispetto all’interfaccia radio. Va detto che non ci rivolgiamo solo a un utente finale business, anche se pensiamo che questi saranno gli early adopter. Ma il confine fra l’utilizzo di servizi in mobilità di tipo professionale e di tipo personale è sempre più labile: il palmare o pc portatile si utilizza sia per motivi di lavoro sia per scegliere un film o un ristorante. L’abilità del service provider sta nel dare la possibilità all’utente di utilizzare qualunque tipo di device. Con i provider, noi lavoriamo nel core della rete e nel service delivery, perché possano offrire i servizi differenziando la propria offerta dai concorrenti, personalizzando il billing e l’accesso in base all’utente. In questo modo i provider possono incrementare l’ARPU: i margini sulla voce si assottigliano, quindi è necessario lavorare sui servizi a valore aggiunto, sulle verticalizzazioni dell’offerta e sulla riduzione del churn.

Quali vantaggi ci sono, invece, per le aziende?

Come nel passato aver portato in ambiente Web le applicazioni strategiche, come la sales force automation, ha avuto un impatto sulla produttività aziendale, portare queste applicazioni in mobilità la incrementa ulteriormente. Abbiamo fatto dei progetti pilota al nostro interno constatando, per esempio, che l’utilizzo di terminali portatili per l’accesso in mobilità alla intranet aziendale migliora di circa due ore alla settimana la produttività di un manager. Considerando che in Cisco siamo molto orientati alla tecnologia, possiamo anche dimezzare questo valore, ma resta significativo. Tuttavia, per portare le applicazioni in mobilità all’esterno dell’area aziendale, dove una WLAN può essere sufficiente, è necessario che intervenga un service provider. Fino a oggi c’è stato uno sbilanciamento dell’attività degli operatori mobili verso il consumer: per le aziende c’erano di fatto solo dei piani tariffari. In futuro sempre più gli operatori ritaglieranno dei servizi per settori di attività verticali, come il mercato farmaceutico o la grande distribuzione, o in aree specifiche come la sicurezza.

Quindi ci deve essere continuità fra l’area privata e l’ambiente pubblico?

L’idea è che il sistema riconosca automaticamente quando la copertura della WLAN è finita e continui a fornire il servizio con il GPRS. Oppure, quando l’utente si trova all’aeroporto o alla stazione, su una WLAN pubblica. Le performance saranno diverse, ma l’importante è la continuità nell’accesso alle informazioni. Riteniamo che la chiave del successo sia la sincronizzazione con le reti delle aziende, ovvero una forte integrazione dell’offerta degli operatori mobili con le soluzioni tipiche dell’enterprise. Noi riteniamo di conoscere le esigenze delle aziende, perché abbiamo una vasta esperienza nella realizzazione delle loro reti, quindi pensiamo di poter fare da elemento catalizzatore, per far sì che gli operatori realizzino servizi che poi le aziende trovano utili. Ma, ripeto, non si tratta di soluzioni solo per aziende.

Esiste già qualche esempio concreto di quello che state facendo?

Sul tema della sicurezza, abbiamo presentato a ottobre assieme a Tim un’autenticazione in ambiente WLAN attraverso la SIM card, che permette all’utente di accedere alla intranet in sicurezza. L’accesso WLAN con la Sim card consente all’autente autenticato di utilizzare gli accordi di raoming dell’operatore, ovvero di usare un hot spot all’estero come ospite, con un unico billing. Anche Megabeam, acquisita da Telecom Italia, ha scelto la tecnologia Cisco. Inoltre a febbraio, con Orange, abbiamo dimostrato la continuità fra accesso WLAN e GPRS.

Su quali prodotti si basa la vostra offerta?

Si tratta di sviluppi ad hoc sui nostri prodotti standard che soddisfano le particolari esigenze dell’operatore mobile. Per esempio, l’autenticazione WLAN è una feature in più dei nostri access point. Per la personalizzazione del servizio, abbiamo realizzato un’architettura che si chiama CMX (Cisco Mobile Exchange) che fornisce questa intelligenza e che consente all’operatore un billing personalizzato. Sono macchine che già abbiamo utilizzato sugli operatori rete fissa con sviluppi ad hoc. Inoltre, recentemente abbiamo siglato un accordo con Intel per la tecnologia WLAN nell’architettura Centrino. I client Centrino sono quindi compatibili con tutti gli access point Aironet di Cisco, nell’ambito di un programma più esteso che si chiama Cisco Compatible Extension, che garantisce questa compatibilità. Va oltre lo standard, che si limita alle funzionalità base. Cisco vuole favorire l’innovazione: non solo sediamo negli organismi di standardizzazione per far approvare nuove funzionalità, ma cerchiamo di spingere le funzionalità prestandard per fare attività di traino.

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