La forza di Fsc sta nel middleware

Fujitsu Siemens Computers individua nel software l’elemento differenziante per ottimizzare la gestione dei data center

Un approccio olistico per riuscire a risparmiare energia nei data center è uno degli aspetti chiave su cui Fujitsu Siemens Computers (Fsc) sta agendo per andare incontro alle esigenze del settore It, che cerca con urgenza prodotti e soluzioni “più verdi”, intelligenti ed efficienti dal punto di vista dei consumi.

Molti dati e ricerche indicano che un numero crescente di organizzazioni si sta convincendo della crescente importanza di avere tecnologie informatiche più rispettose di questo ambito. E “diventare verdi”, ritiene Gartner, sarà un’attività essenziale per tutti i direttori It. Nei prossimi anni, infatti, pressioni di tipo ambientale, legislativo e finanziario costringeranno le aziende a realizzare data center più ecologici.

In particolare, il consumo di energia è un fattore che sta diventando critico non solo per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per il notevole impatto che può avere sui costi. I costi dell’energia, necessaria per alimentare un data center, possono facilmente superare i costi dell’hardware, al punto che diventa cruciale progettare sistemi di raffreddamento e un’infrastruttura It ottimizzati.

Di questi temi e della strategia in Europa abbiamo parlato con Bernd Bischoff, presidente e amministratore delegato di Fujitsu Siemens Computers.

Qual è attualmente la vostra strategia per differenziare prodotti e soluzioni dalla concorrenza?

«Nel settore delle attività di business a livello enterprise, l’anno scorso abbiamo acquisito servizi “product-related” da Siemens, completando la nostra offerta, per la quale abbiamo una “platform organisation” e una “service organisation” che stanno vendendo ai clienti in maniera congiunta. Adesso, attraverso i nostri partner, possono essere fornite soluzioni per l’infrastruttura. Queste ultime per noi significano possedere un hardware di alto livello e molto middleware, come quello di virtualizzazione e automazione, che aiutano a far girare realmente un’infrastuttura It e a realizzare le diverse soluzioni. E in aggiunta, in futuro, cominceremo a fornire architetture Soa. Le soluzioni per l’infrastruttura che forniamo ai nostri clienti possono essere indirizzate non solo ai data center, ma anche a qualunque altro componente dell’ambiente It, dal Pda al mainframe, e includono il software di virtualizzazione, automazione e integrazione. Abbiamo, inoltre, costruito strette relazioni con tutti i nostri partner, attraverso i quali siamo in grado di fornire l’intera soluzione, che può comprendere qualunque cosa sia necessaria, comprese le applicazioni, come i sistemi Erp o Crm».

In cosa si caratterizzano le soluzioni per l’infrastruttura It di Fsc, specialmente nello spazio delle tecnologie green?

«Se si parla di puro hardware, allora è difficile differenziarsi dai competitor. Ma qualcosa in questo senso si può fare attuando qualche ottimizzazione. E qui, devo rimarcare, il maggior fattore di differenziazione risiede nel middleware, ambito in cui possiamo realmente caratterizzare l’offerta e dove abbiamo i nostri strumenti e software di virtualizzazione e automazione. Perché con la virtualizzazione è possibile utilizzare i server all’80-85%, contro un normale uso del 15%. E la nostra strategia d’integrazione, automazione e virtualizzazione punta ad arrivare a un livello di utilizzo vicino al 90%. Alla fine ciò significa che gli utenti potranno gestire i datacenter, più o meno, al 40% del costo di oggi, perché sarà necessario meno personale per farli funzionare e amministrarli, e vi saranno molti meno costi relativi al sofware. Mettiamo molti investimenti in questa strategia che chiamiamo Dynamic Data Center».

Come funziona esattamente il sistema di risparmio dell’energia?

«Gli attuali componenti dei server come gli hard disk, la memoria e anche l’alimentatore consumano molta meno energia, ma si tratta di componenti disponibili sul mercato e che vengono utilizzati anche da tutti i nostri concorrenti. Ciò che noi facciamo soprattutto è la gestione dell’energia, tramite un software middleware che lavora in questo modo. Immagini di avere, ad esempio, 20 blade server, dei quali dieci funzionano al 20%, cinque non fanno niente e altri cinque lavorano al 5%. Cosa fa il sistema di management? Probabilmente ne spegne 15 e sposta tutto il carico su cinque. E se il carico poi sta aumentando, ne accende un altro. Attraverso questa gestione è possibile avere un altro risparmio di energia di più del 40%. Il middleware è la chiave, poiché l’utilizzazione dei server non è sempre così elevata e tramite tale sistema si possono realmente accendere e spegnere le diverse macchine, spostando il carico di lavoro dall’una all’altra».

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