La fissione sarà servita

Bill Gates ha individuato il futuro: il nucleare.

Si ha la sensazione che il dibattito sul nucleare possa diventare qualcosa di più che un esercizio dialettico di confronto politico. In tempi di campagna elettorale ci sta, così come siamo abituati a che il tema rientri in un alveo lontano dal quotidiano.

Ma che qualcosa stia cambiando, una notizia, data dal quotidiano finanziario nipponico Nikkei poi ripresa dalle agenzie, ci offre il destro per pensarlo.
La notizia riporta che Bill Gates si sarebbe rivolto a Toshiba per lo sviluppo di una nuova generazione di reattori capaci di funzionare per cento anni senza rifornimento.

Perché Bill Gates (non Microsoft, si badi bene)? Perché si parla di TerraPower, società che fa capo al creatore di Windows e che lavora al progetto del Traveling-Wave Reactor, un reattore pensato per avere capacità produttive variabili da 100mila a 1 milione di chiloWatt.

TerraPower, però, non ha le competenze per fabbricare gli impianti e, qui la scoperta di Nikkei, la trattativa con Toshiba, che già produce sistemi per l’energia nucleare e che ha sviluppato un reattore ultracompatto, il 4S (Super, Safe, Small, Simple) da 10.000 kW, che può lavorare senza interruzione per 30 anni.

I tempi possono essere brevi o lunghi, a seconda da che parte si osservi la questione.
Toshiba, da parte sua, punterebbe ad avere “a breve” l’autorizzazione da parte delle autorità americane per iniziare la costruzione del primo reattore nel 2014. Ma va chiarita la natura dei materiali capaci di resistere a reazioni nucleari per lunghi periodi di tempo.

Il senso dell’azione di Bill Gates è riassumibile con alcune parole chiave: azzerare le emissioni, non produrre scorie, anzi utilizzare materiale di scarto.

Tempi lunghi dunque: servono tanti anni per produrre la tecnologia in questione e, soprattutto, per diffonderla.
Quando ne parla Gates la paragona, per portata, all’invenzione del microchip, evocando un evento quasi miracolistico.
Che per risolvere il problema dell’energia e dell’ambiente serva un miracolo forse non è vero. Vero, invece, che Gates ha dalla sua intuizione, pervicacia e capacità di autocritica. Tre doti (ampiamente verificate) che dovrebbero connotare chiunque abbia responsabilità di guida, specie su tematiche del genere.

Questo non è il luogo per sostenere e nemmeno bocciare l’idea del nucleare. Però si può dire che una visione sul tema, fatta da chi ha comprovate capacità “ottiche”, è sempre ben accetta.

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