La fase operativa

Scelto il provider sarebbe necessario determinare da subito “chi fa cosa”. Bisognerebbe inoltre esigere report periodici, precisi ma non dispersivi, limitati ai soli dati veramente importanti e definiti in base a un benchmark stabilito in fase di contratto

Dal punto di vista operativo, un aspetto molto importante
per il successo di un servizio in outsourcing è la fase di transizione dalla
gestione interna a quella esterna. In questo senso, sin da subito tutte le parti
in causa nell’attività di esternalizzazione devono definire uomini e processi,
devono individuare “chi fa cosa”. All’interno dell’azienda che “cede” parte
delle attività è necessario creare nuove figure che sappiano gestire in modo
adeguato una nuova modalità di lavoro, che sappiano amministrare il rapporto con
una struttura esterna, conciliandolo al meglio con il dipartimento It
interno.


Per quanto concerne il provider, oltre a fornire Sla adeguati alle
aspettative deve essere in grado di mostrare altrettanto adeguati strumenti di
governo durante la fase del rapporto. Tuttavia, non è il caso di pretendere
innumerevoli report: si rischia di venire immersi da carta di cui non si sa cosa
fare: si perderebbe solo tempo nel tentativo di decifrare dati di cui non si
capisce la provenienza. È invece bene stabilire già in fase di contratto un
benchmark preciso, che possa fornire periodicamente indicazioni su un limitato
numero di parametri fondamentali, quelli realmente importanti.

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