La cultura del Roi nei servizi di Visiant

Dal gennaio del 2008 Simone Marini è alla guida del Gruppo Visiant, società di soluzioni e servizi in ambito Ict che il padre Luciano ha fondato nel 2000 e che in questi anni ha registrato una continua crescita a due cifre. Il cambio di testimone è avv …

Dal gennaio del 2008 Simone Marini è alla guida del Gruppo Visiant, società di soluzioni e servizi in ambito Ict che il padre Luciano ha fondato nel 2000 e che in questi anni ha registrato una continua crescita a due cifre. Il cambio di testimone è avvenuto a ridosso di un periodo non felice per il mercato, ma il nuovo amministratore delegato ha le idee chiare su come reagire e risponde alla crisi attivando nuovi processi di gestione del business, sia sul fronte clienti che su quello interno, e promuovendo nuove partnership in mercati internazionali che risentono meno della crisi, come il Brasile.

Come prima domanda d’obbligo, abbiamo chiesto a Marini su quali fronti i clienti sono concentrati per superare il difficile momento economico e come Visiant li supporta. «Le aziende si stanno focalizzando sempre più sui propri clienti – ha risposto il manager – e in particolare su quelli già acquisiti, perché rendono di più. Quindi questo impegno, a cascata, comporta una serie di attività in ambito It, su fronti caldi, come il Crm, il contact center, la Business intelligence, strumenti che consentono di avere in mano tutte le leve per poter prendere delle decisioni che vanno nella direzione di un maggior efficientamento, e quindi di un utilizzo più oculato delle risorse, che sono in questo momento un fattore critico». In particolare, come ha sottolineato Marini, in settori come quello delle assicurazioni online, dove il rapporto con il cliente un po’ tende a spersonalizzarsi per il fatto che non viene intermediato da un’agenzia con persone fisiche, il Crm è sicuramente una leva strategica per poter in qualche modo far percepire una attenzione che può essere differenziante rispetto alla concorrenza.

«Ma c’è, sicuramente, anche una particolare attenzione al tema della sicurezza – ha proseguito il manager – un po’ legata agli aspetti di compliance, soprattutto per quanto riguarda la privacy in ambito telco, un settore che dovendo gestire un’elevata mole di dati dei propri clienti è sempre sotto la lente del Garante. In generale, va detto che il problema della sicurezza oggi è particolarmente sentito dalle aziende, perché è proprio in momenti di difficoltà che certe criticità emergono, soprattutto in quelle realtà dove si possono vivere situazioni di tensioni interne, a causa dei licenziamenti, per cui è facile avvengano furti di informazioni da parte dei dipendenti uscenti».

Gli esperti di Visiant, quindi, sono spesso coinvolti nell’aiutare i clienti a fare una valutazione puntuale di quanto hanno in casa e nell’evidenziare i benefici dal punto di vista dell’efficienza che può portare un investimento.

«Mentre fino a ieri era il cliente che internamente doveva giustificare di fronte ai propri superiori un certo tipo di investimento, oggi anche da parte nostra è molto sentita la necessità di proporre una soluzione che sia in grado di dimostrare quali sono i ritorni immediati ottenibili – ha puntualizzato Marini -. In particolare, proponiamo progetti che sono facilmente quantificabili in termini di ritorno dell’investimento: alludo, per esempio, a Visiant Res, una nostra soluzione per efficientare la gestione di ambienti complessi, che di fatto offre tool che automatizzano una serie di operazioni di gestione e quindi liberano delle risorse interne».

Peraltro, il manager ha spiegato che anche Visiant sta investendo, dal punto di vista dell’ottimizzazione dei propri processi interni su progetti di Bpm, di automazione documentale, di archiviazione sostitutiva e tutto quanto riguarda l’efficientamento dei processi di backend, per poter operare in modo più agile. Infatti, anche in Italia i tempi sono maturi per poter introdurre senza grosse difficoltà le tecnologie della digitalizzazione dei documenti e l’impegno in quest’ambito da parte della Pubblica amministrazione dovrebbe far da traino anche per gli investimenti delle aziende private.

Un nuovo approccio all’outsourcing

Sul fronte dell’offerta di outsourcing, Visiant, in particolare, si rivolge a una fascia di medie aziende con servizi che vanno dai più classici di facility desktop management fino all’outsourcing dell’intero sistema informativo, con tutta la gestione degli Sla.

«Il full outsourcing, però, oggi è un caso più raro rispetto al passato, in quanto normalmente si parla di selective outsourcing – ha affermato Marini -. In questi anni abbiamo gestito sistemi mission critical, come Sap, con contratti mediamente triennali. Riguardo alla definizione del contratto, il nostro approccio è di totale apertura, perché il sistema deve evolvere in funzione delle esigenze del cliente, per cui non ha molto senso da parte nostra stabilire dei paletti rigidi in fase contrattuale, ma piuttosto cerchiamo di avere un rapporto di partnership».

Giulio De Amici, direttore marketing e comunicazione di Visiant, ha a sua volta specificato che «ci sono delle dinamiche in atto che ci portano a delle riflessioni in questo senso. Alludo al concetto del cloud computing, che oggi sembra essere il nuovo modo di affrontare il rapporto di fornitura dei servizi It. Anche questo passa attraverso una logica di contratti non più di lungo periodo, ma attraverso la possibilità di acquisto di solo quelle componenti che servono all’azienda. Anche noi ci stiamo organizzando in questa direzione, che però comporta un cambiamento del modo di presentare l’offerta, in quanto va coordinata con tutte le divisioni del grupp che utilizzano il Web come luogo sul quale si vanno a innestare i servizi, ai quali va aggiunta anche la modalità del Software as a service. La virtualizzazione, poi, è un altro elemento che consente l’impostazione delle attività da erogare con la logica del cloud computing, per cui un’azienda come la nostra deve adeguare il proprio modello di business a queste nuove tendenze, che peraltro portano grossi benefici in termini di risparmi alle aziende clienti». In effetti, attorno a queste dinamiche, osserviamo, ci sono ampi spazi di crescita di nuovi servizi, ma i problemi, piuttosto, si spostano sulla sicurezza.

«È così – ha risposto Marini -. Noi siamo partner di Google e abbiamo sposato una modalità che usiamo anche al nostro interno, in quanto utilizziamo il sistema di posta basato sulle Apps di Google in modalità Saas. Questo comporta un cambio di paradigma sulla sicurezza, nel senso che qualche anno fa le aziende si sentivano protette una volta che avevano messo in piedi una serie di meccanismi che difendevano il loro perimetro, in quanto gli utenti erano identificati e riconducibili all’interno di questo perimetro. Ma via via che sono aumentate le esigenze dei mobile worker, che chiedevano applicazioni accessibili dall’esterno via Web, questo paradigma non è risultato più realistico e oggi l’attenzione si è spostata sulla certificazione dell’identità di chi accede, per cui si devono attivare sistemi di strong authentication oltre a sistemi di security intelligence, che, correlando una serie di informazioni, consentono di rilevare segnali deboli di possibili criticità o problemi alla sicurezza».

In merito Visiant ha siglato un accordo di partnership con una multinazionale francese, la Sagem, che produce i dispositivi hardware e software di riconoscimento biometrico, che sono installabili a bordo di device mobili.

Queste soluzioni, che Visiant integra nei progetti, possono essere utilizzate per l’accesso alle applicazioni ma anche per gli accessi fisici.

«L’intesa con Sagem – ha chiarito Marini – è nata sulla scia di un progetto che abbiamo sviluppato insieme per Tim Brasil, dove stiamo partecipando a gare per enti governativi brasiliani piuttosto che per la polizia locale, visto che oggi siamo presenti a San Paolo con una nuova filiale. In realtà, fino a poco tempo fa questa struttura apparteneva a Visiant Security, ma di recente è stata ceduta alla capogruppo, diventando di fatto Visiant do Brasil, filiale del gruppo, con la mission di proporre localmente tutta la nostra offerta. Questa mossa è stata fatta per poter cogliere le opportunità offerte dal mercato brasiliano, che nel contesto mondiale sembra essere uno dei paesi che sta risentendo meno della crisi. Infatti, sta investendo in modo significativo sulle infrastrutture e utilizza in modo massiccio le tecnologie».

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