La crisi striscia sul Cebit

L’appuntamento annuale alla fiera tedesca dell’Information Tecnology, giunta alla 17^ edizione, registra l’1,6% in meno di espositori rispetto a un anno fa.

Anche il Cebit risente della crisi che, non
solo in Europa, ha colpito il mercato dell’It. L’annuale appuntamento
tecnologico, che da diciassette anni a questa parte si tiene ad Hannover, in
Germania, ha registrato una contrazione nel numero degli espositori. Quelli che
non potevano mancare, come Siemens, Ericsson e Nokia – che da tre ha ridotto a
uno gli stand per l’esposizione di quest’anno, rispetto al 2001 – hanno
ragionevolmente ridotto l’entità dei propri investimenti. Una scelta,
quest’ultima, comprensibile se si considera che, da un anno con l’altro, i primi
cinque produttori di apparecchi cellulari, e i primi cinque vendor di pc a
livello mondiale hanno, rispettivamente, visto il proprio valore di mercato
ridursi di 128 e di 50 miliardi di dollari. Nell’edizione 2002, il numero di
società che hanno deciso di partecipare al Cebit è diminuito dell’1,6%, fino a toccare quota 7.962
espositori. E ora l’attenzione di tutti è puntata sullo spessore dei nuovi
annunci di prodotto.

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