La crisi del mercato Pda c’è e ricorda tanto quella dei cellulari

Anche Idc conferma l’andamento negativo del mercato dei palmari che, alla fine del Q2 2002, ha registrato un calo nelle vendite a livello mondiale pari al 21%. E ancora una volta ci si chiede se le tecnologie e i servizi offerti siano di appeal per gli utenti

24 luglio 2002 Parentesi buia per il
mercato dei Pda. La tendenza in atto, che caratterizza pesantemente il mercato
di riferimento dall’inizio dell’anno, sarebbe stata confermata anche dalla
società di ricerca Idc che nel report pubblicato recentemente ha annunciato
come, da aprile a giugno 2002, le vendite mondiali dei palmari siano crollate
del 21%, rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. A quanto pare,
accanto al disastroso calo del 51% delle vendite registrato nel corso del
secondo trimestre 2002 da Nokia, vi sarebbero quelli nell’ordine del 18 e
del 14% riportati rispettivamente da Hewlett-Packard, Handspring e Palm.
Insomma, a dispetto del rilascio sul mercato di numerosi nuovi device, la
domanda continuerebbe a latitare in maniera preoccupante. Basti pensare che nei
primi tre mesi dell’anno in corso il totale degli handheld consegnati in Europa
Occidentale non ha superato le 449mila unità. E sotto, sotto il dubbio degli
analisti rimane. Il mercato dei Pda starebbe ripercorrendo esattamente le stesse
orme di quello dei telefoni cellulari dell’ultima generazione. I modelli non
mancano, ma siamo sicuri che gli utenti finali vedano davvero in quello che
viene offerto loro, a livello di servizi, qualcosa che per cui vale la pena
di cambiare (a intervalli regolari per giunta) i propri handheld, non
proprio a buon prezzo?

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