La crisi dei computer shop secondo Gfk

Per il retail che vende prodotti It i pc shop valgono sempre il 61,2% in valore ma rispetto allo scorso anno hannno perso il 21,2%

21 ottobre 2003 Il mercato It è grande e
appetibile, offre opportunità di crescita per molti prodotti con spazi verso i
clienti business, è guidato dall’innovazione tecnologica che rimane il driver
principale e chiede promozioni sui prodotti mirate ma che non riguardino solo il
prezzo. E’ questa la fotografia del mercato It che esce dall’indagine
Gfk realizzata per conto di Euronics, la
catena specializzata nell’elettronica di consumo e negli elettrodomestici che ha
riunito a Milano i suoi associati (oltre 700 punti vendita) per il consueto
workshop.


Su un universo di 15.935 punti vendita retail, l’indagine ha
estratto i 7.768 che si occupano di It (il 49% del totale) che nel 56% dei casi
sono computer shop, per il 15% appartengono alla consumer electronics (Ce), per
il 4% sono Mass merchandiser (Mm) e per il 26% fanno parte del segmento Office
equipment retailer. Stampanti inkjet e laser, scanner, monitor, pc desktop e
notebook sono i prodotti presi in esame che nel 2002 (l’anno si chiude a luglio)
hanno permesso di fatturare 2,2 miliardi di euro contro i 2 dell’anno che si è
chiuso nel luglio 2003. La diminuzione del 2002 (-15,2% rispetto all’anno
precedente) è proseguita quest’anno con un ulteriore calo del
10,8%
.


A farne le spese di questo calo sono stati soprattutto i computer
shop
che valgono sempre il 61,2% in valore ma hanno perso rispetto
all’anno precedente il 21,2%. Tutti in crescita gli altri segmenti con il mass
merchandiser che guadagna il 33,3%, l’office equipment retailer che cresce del
12,2% e la consumer electronic che sale del 4%. Entrando nel dettaglio del saldo
negativo del 10,8% spicca il calo del 13,2 dei pc, seguito dalla diminuzione del
5,3% dei monitor, del 12% per le stampanti al contrario degli
scanner che hanno un saldo attivo del 26,4%.


Per quanto riguarda l’assortimento tutti hanno aumentato lo spazio dedicato
ai notebook con la consumer electronic che un anno fa realizzava il 42,1 del
fatturato It con i portatili e oggi è arrivata al 48,8. Quelli che
crescono meno sono i computer shop passati dal 27,4 al 27,8%.
Altra fonte di preoccupazione per i dealer di prodotti informatici arriva
dall’esame dell’andamento dei prezzi dei singoli prodotti. Per i notebook la Ce
ha un prezzo medio di 1335,37 euro (-21,9%), il Mm di 1.093,97 (-22,1%) e i pc
shop di 1.557,96 (-22%). Il prezzo medio dei desktop nella Ce è di 872,66 euro
(-18,5%), di 769,30 nel Mm (-15,6%) e di 901,47 euro nel pc shop (-20,4%). Più
evidente la diminuzione dei prezzi per i monitor Lcd. Nella Ce
si compra spendendo mediamente 385,5 euro (-35,4%), nel Mm con 360,36 (-25,5%),
mentre nei pc shop il prezzo è di 402,06 euro (-41,9%).


Per le printer inkjet il prezzo più basso si trova nel Mm con 52,79 euro
(-31,4%), qualcosa di più si spende nella consumer electronics con 80,39 euro
(-30%) e nei pc shop con 118,42 euro (-12,8%). Differente la situazione degli
scanner flat con la Ce che propone un prezzo medio di 88,74 euro (-20,2%), il Mm
arriva a 85,28 euro (-6,9%) e i computer shop hanno addirittura alzato i
prezzi
che hanno raggiunto 146,27 euro (+9,3%). Per quanto riguarda il
mercato dei pc, nei notebook i pc shop sono presenti soprattutto con prodotti
che appartengono alle fasce di prezzo più elevate, una tendenza che si fa molto
più forte in ambito desktop.

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