La convergenza spinge gli Ip Pbx

Infonetics Research si è espressa positivamente su un mercato cresciuto del 43%. Cisco comanda nei dispositivi Ip puri, Nortel in quelli ibridi.

1 settembre 2004

La convergenza delle reti voce e dati sta producendo una consistente crescita del mercato degli Ip Pbx.


Lo dice Infonetics Research, che ha fatto i conti con il settore, traendone buone cifre, che danno continuità a un fenomeno partito lo scorso anno e che non accenna a fermarsi.


La crescita del mercato è stata sostanzialmente in linea con quella dell’anno scorso, quando il fatturato del comparto aumentò del 50%. Nell’ultima rilevazione di Infonetics, infatti, il mercato risulta cresciuto ancora di un 43%.


A comandare la sezione “Ip pura” (cioè quella che, secondo l’analista, è fatta da piattaforme server-based che con lo switching portano servizi Ip su infrastrutture Lan e Wan) è Cisco, che si prende una corposissima fetta del 77%, fatta sostanzialmente dalla vendita dei propri dispositivi della famiglia Call Manager. In seconda posizione, molto staccata, c’è 3Com, con il 15% di un mercato che, entro il secondo trimestre del prossimo anno, crescerà, complessivamente, ancora dell’8%.


Ma esiste anche la categoria dei Pbx cosiddetti “ibridi”, che definiscono un quadro in cui agiscono dispositivi che portano servizi sia su infrastrutture Lan/Wan, sia su rame. Qui a guidare il gruppo dei vendor è Nortel, con il 29%, seguita da Alcatel, con il 23%, da Mitel con il 16% e da Avaya con il 15%.


E sarà proprio il mercato ibrido, secondo Infonetics, a far registrare il più consistente tasso di crescita per il secondo quarter del 2005, di oltre il 70%, sulla spinta delle iniziative VoIp dei fornitori impegnati.

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