La comunicazione viaggia via mail

I dati dell’e-mail marketing secondo i rapporti di ContactLab e di Kiwari

Per la loro comunicazione le aziende chiedono ai media quantità e qualità dell’audience. Due parametri che, soprattutto per il primo, hanno rappresentato per un certo periodo un freno allo sviluppo di Internet.
Oggi però molto è cambiato e anche Internet può mettere in campo numeri di tutto rispetto. Circa 23 milioni di navigatori mensili sono l’ultimo dato censito da Audiweb al quale si affiancano altre cifre come quelle relative all’e-mail che, secondo l’e-mail marketing report di ContactLab, la divisione digital direct marketing di Tomato, vedono ogni giorno passare in rete circa 350 milioni di messaggi scambiati ogni giorno dagli italiani.


Il rapporto non esista a definire “impressionanti” i volumi di utilizzo della posta elettronica. Cinquanta milioni di caselle di posta (2,6 per utente Internet) con quasi venti messaggi inviati quotidianamente da ogni utente sono i dati principali indicati dal rapporto che indica le donne e le persone nella fascia di età fra 35-54 anni come i più assidui utilizzatori dell’e-mail che non viene utilizzata solo tramite il pc, ma anche grazie ad altri device come cellulari o Blackberry.

Il 17% dell’utenza Internet settimanale dichiara di avere accesso alla mail con dispositivi mobili, per complessivi 3,3 milioni di individui. Inoltre solo il 4% degli utenti dichiara di non essere iscritto ad alcuna mailing list per il quale oltre il 50% degli utenti si iscrive con l’indirizzo principale.


Il 44% ha attivato il caricamento delle immagini di default, il 15% le rifiuta e circa il 40% lo fa manualmente. Due terzi degli utenti non aprono le mail di dubbia provenienza, il 35% utilizza la cartella antispam e in molti ricorrono all’unsubscribe quando la mailing list non interessa più.


Rispetto alla pubblicità sul Web l’inserzione presente in una mail spedita da una mailing list tende a essere vissuta come un’intrusione.


Secondo altri dati che arrivano da un analogo rapporto di Kiwari, nonostante sia notevolmente aumentato il volume di invii i tassi di apertura delle e-mail (l’utente vede la mail e la apre per leggerne il contenuto non buttandola via a scatola chiusa, ndr) e di click through (almeno un click su un link della mail) non ne hanno risentito particolarmente.
Nel complesso, scrive il rapporto, i mercati dove le performance dell’e-mail marketing sono migliori sono quelli del Finance e del Travel.

Nel primo il leader ha un tasso di apertura del 36%, oltre due volte la media del mercato nel suo complesso, mentre nel Travel il tasso è del 15%. Il costo medio per contatto di una campagna di e-mail marketing si aggira intorno a 0,05 euro, ma dipende dai settori.
Nel Travel il costo è un quinto di quello medio, mentre per il Finance è circa quattro volte superiore. Tali differenze, spiega Kiwari, sono in parte spiegabili a partire dalle performance, primo fra tutti la differenza relativa al tasso di recapiti. “Un oculato aumento dei volumi di invio (derivante dall’acquisizione di nuovi indirizzi e dall’aumento delle campagne) e una migliore gestione delle liste porterà anche nel Finance a una consistente riduzione del costo per contatto”.


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