La coda paga, parola di Chris Anderson

In una conferenza a Milano, l’autore di “The Long Tail” dettaglia come mai il digitale riequilibra i rapporti naturali tra prodotto e distribuzione, richiamando un diverso modello di business.

Chris Anderson, profeta della “lunga coda” e direttore di Wired, è stato l’indiscussa star d’un incontro ben organizzato a Milano dall’Associazione The Ruling Companies. Il concetto di “the long tail” dice che nel mondo digitale, gli ultimi oggetti nelle classifiche di vendita nel mondo mediatico, su Internet avranno comunque attenzione e complessivamente potranno diventare un business maggiore di quello dei pochi best seller.

Non si tratta d’inventare cose nuove, insomma, ma di trovare spazio per quelle già esistenti: una birra ricavata dal sorgo, per esempio, grazie ad Internet ha un nuovo, grande successo, anche se già la facevano gli antichi egizi. E dopo le varietà di caffé, il prossimo prodotto da differenziare sarà la cioccolata, anch’essa attesa in decine di migliaia di varianti, tutte disponibili all’acquisto e alla degustazione.

Se il mondo industriale aveva appiattito tutto, insomma, la sua fine permette all’individuo di riappropriarsi della qualifica di produttore.

Per esempio, se prima potevamo scegliere la musica solo tra quella disponibile e quindi partiva un meccanismo massificante, adesso ciascuno di noi sceglie canzoni apprezzate da nicchie le più strette possibili, premiando la differenziazione e quindi generando un fenomeno di lunga coda.
E Anderson lo sa bene, perché da piccolo faceva il musicista di punk rock, il genere che scardinò le regole precedenti.
 
Nella sua apparizione italiana Anderson cerca di parlar bene di noi, dicendo addirittura che Milano è l’essenza stessa delle “long tail”, con i tanti prodotti di nicchia, insufficienti per i mercati di massa ma appetibilissimi nella lunga coda: moda, cibo, vino, certo simbolo dell’Italia ma magari non proprio “digitali” e comunque difficilmente veicolabili nelle reti telematiche nostrane, fisse o mobili che siano.

Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni, ha presenziato alla quasi totalità dell’incontro, mostrando di conoscere l’argomento e dichiarando di avergli dedicato qualche post sul suo blog già in tempi non sospetti. La battuta principale del Ministro è stata però esterna ad Internet e dedicata alla politica. Gentiloni ha scherzato sulla “lunga coda” del Parlamento, che annovera 22 partiti, quasi a voler indicare che alcuni dei piccoli, tutti insieme, assumono importanza maggiore di quella dei “grandi” raggruppamenti. E’ una notizia che il libro “The long tail” abbia il suo massimo di vendite in Cina, un fatto chiaramente giustificabile con la voglia di capitalismo internettiano che sta coinvolgendo grandi masse di cinesi.

Tutta la sua opera, compreso il futuro libro “Free”, è rilasciata sotto Creative Commons: perché, ricorda Anderson, “gratis non vuol dire che nessuno paga, ma solo che non è l’utente a pagare il produttore: qualcun altro lo farà senz’altro”.

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