A fronte di un livello di indebitamento verso le banche di 904,2 miliardi di euro, secondo la Cgia di Mestre la riduzione del TUS allo 0,75% dovrebbe generare una significativa contrazione degli interessi annui a carico del mondo imprenditoriale.
Per gli imprenditori l’accesso al
credito è diventato più vantaggioso. Infatti, con la decisione delle Banca Centrale
Europea (Bce) di ridurre il tasso ufficiale di
sconto di 0,25 punti, il sistema
imprenditoriale italiano risparmierà fino a 2,26 miliardi di euro all’anno.
Lo afferma la Cgia di Mestre, che
ha analizzato la situazione debitoria delle imprese italiane e
i vantaggi economici di cui le stesse potranno beneficiare dopo tale decisione.
Pertanto, a fronte di un livello di indebitamento delle nostre imprese nei
confronti del sistema bancario italiano pari a 904,2 miliardi di euro (ultimo dato disponibile
al 30-04-2012), la riduzione del TUS
allo 0,75%, dovrebbe dar luogo ad una contrazione degli interessi annui a
carico del mondo imprenditoriale italiano pari a 2,26 miliardi di euro. A livello di
singola impresa, sottolinea la
CGIA, la decisone della BCE dovrebbe consentire una riduzione della spesa media annua pari a
432 euro.
Se la riduzione del Tus dello 0,25% sarà recepita anche a livello bancario
italiano, saranno gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e
dell’ Emilia Romagna a “godere” dei maggiori vantaggi. Per i primi, a fronte
di un indebitamento complessivo pari a 252 miliardi di euro, ciascuna impresa subirà
una diminuzione media del costo del denaro, pari a 766 euro l’anno. Per i
secondi, la contrazione dei costi sarà altrettanto importante. Per le aziende
del Trentino Alto Adige (debito complessivo pari a 27,9 miliardi di euro), la diminuzione
per impresa sarà di 686 euro; per quelle dell’Emilia Romagna (con una
esposizione bancaria di 101,1 mld di euro), il calo del costo del denaro sarà di
596 euro per azienda.