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L3 Pilot: anche l’Europa ha un progetto per la guida autonoma

Il progetto è europeo e la Germania è sicuramente la protagonista con le sue case automobilistiche. Stiamo parlando di L3 Pilot, l’iniziativa relativa ai test sulla guida autonoma che raggruppa 34 partner di 11 paesi e riceve finanziamenti dalla Ue per 36 milioni di euro (ma il budget compessivo è di 68 milioni).

Volkswagen, Audi, Bmw, Daimler, Opel, Fca, con il Centro di ricerche di Torino, Ford, Jaguar Land Rover, Psa, Renault, Honda, Toyota, Volvo sono le case automobilistiche coinvolte che saranno affiancate da centri di ricerca come l’Università di Genova, imprese, assicurazioni e gruppi di utenti.

Obiettivo del progetto, che utilizzerà prototipi delle case automobilistiche coinvolte, è produrre test sulle strade del Vecchio continente per auto a guida autonoma di livello 3 (che prevede un’attività di controllo da parte di una persona) e con qualche funzionalità del livello superiore dove il driver non deve più intervenire.

L3 Pilot impiegherà una centinaio di auto

I lavori del progetto sono iniziati alla fine di settembre e nel giro di 48 mesi dovrebbero coinvolgere un centinaio di veicoli con mille piloti alla guida delle auto che avranno il compito di testare le auto nelle situazioni di parcheggio, sorpasso, guida in città in condizioni di traffico complesse, e altro verificando anche l’impatto sulla circolazione e sul comportamento dei conducenti.

Sotto osservazione saranno anche il quadro normativo per costruttori e driver, in particolare in merito alla responsabilità di prodotto e al codice della strada.

L3 Pilot potrà utilizzare anche i risultati del progetto Adaptive, finanziato sempre dallla Ue, che si è focalizzato sul lato tecnico dell’automazione dei veicoli testando combinazioni di sensori: fotocamere ultrasoniche, radar e scanner laser.

Il team che ha lavorato al progetto ha cercato di sfruttare la capacità dell’automazione di svolgere compiti che potrebbero rendere la guida più sicura. Ad esempio, le informazioni dalla fine della coda di un incidente stradale potrebbero essere inviate a veicoli che arriveranno qualche minuto dopo, contribuendo a ridurre la congestione e a limitare le possibilità di incidenti.

L’importanza del fattore umano

Obiettivo fondamentale del progetto Adaptive è stato di evidenziare l’importanza del fattore umano in qualsiasi soluzione automatizzata. “Dobbiamo accettare che per molti anni avremo a che fare con guidatori umani“, afferma il coordinatore del progetto Adaptive, Aria Etemad della Volkswagen Group Research. “Abbiamo dunque bisogno di rendere i veicoli più intelligenti in termini di rilevamento del loro ambiente, ma assicurarci che questo si unisca all’intelligenza del conducente“.

Adaptive ha anche individuato alcuni aspetti giuridici, come la Convenzione di Vienna del 1968, che devono essere riformati. Questa convenzione stabilisce che i conducenti devono continuamente controllare il proprio veicolo. L’adattamento e l’armonizzazione delle infrastrutture giuridiche è fondamentale per consentire ai veicoli automatizzati di comparire sulle strade.

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