Kublai Camp, la voce del sociale

Anche la PA ministeriale può contribuire alla crescita dal basso di iniziative socialmente valide, di stimolo alla realizzabilità e alla sostenibilità. Il Kublai ne è la prova.

L’iniziativa pubblica cerca spazi per instradare correttamente progetti sociali ben strutturati e sostenibili, ed adotta forme di comunicazione e consulenza diffusa, affidandosi ad un concorso nazionale il cui vincitore faccia parlare di sé e della community che vuole promuovere idee locali, promossa dal Laboratorio per le politiche di sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Kublai Award 2010 è stato vinto da Film Voices , che si aggiudica consulenze per 5.000 euro ma soprattutto una certa visibilità. Anno dopo anno, Kublai sta effettivamente sviluppando una community di persone che operano su idee creative nelle quali l’imprenditorialità è un aspetto importante ma non primario.
Ecco perché più che al vincitore in sé, la premiazione va vista come promozione della community e dei 50 progetti arrivati all’edizione 2010 per seguire il solco di Critical City , il vincitore 2009 che continua a far parlare di sé e della sua crescita come confronto utile per tutti i kublaisti.

Dar voce alle immagini

Nella galleria dei vincitori ecco l’ingresso del bolognese Film Voices. L’idea è semplice: sviluppare tracce di descrizione audio dei film e renderle fruibili ai non vedenti direttamente nelle sale cinematografiche, un po’ come fa la Rai per alcuni film in Tv nei quali la descrizione viene fatta su un canale radio.
“Non è noto al grande pubblico, ma in Italia gli ipovedenti vanno spesso al cinema”, ha detto Ottavia Spaggiari, portavoce del gruppo vincitore. “Film Voices vuol fare un laboratorio audiodescrizioni, introducendole nella filiera dei disabili visivi”.
Il programma è ambizioso, in una nazione come l’Italia piuttosto sorda a questa e ad altre iniziative del genere, quali per esempio gli audiolibri. Mediamente una audiodescrizione costa circa 3.000 euro e Film Voices punta a svilupparne oltre 400 in due anni. “Il nostro obiettivo è il cinema e vogliamo convincere lacuni tipi di sale italiane a spendere i 10 mila euro per l’apparato di fruizione via cuffia”, ha precisato Giulia Baccolini, che nel gruppo gestisce il business plan. “Il finanziamento avverrà anche con la vendita on-line delle tracce per fruizione domestica”, dice Giulia, “ma la nostra azione specifica è rivolta ai distributori e alle sale”.

Kublai non è Venture Capital

Un elemento che va sottolineato è la differenza tra un progetto Kublai e uno che può attrarre capitale di ventura. “Noi non abbiamo un’idea precisa di dove vogliamo andare, sperimentiamo e per questo ci servono più soldi di chi ha un business plan stringente e preciso”, è la dichiarazione, solo apparentemente dissonante, di Stefano Consiglio, esponente del progetto finalista 2009 “Angeli per viaggiatori”. La parte di trasferimento di esperienze del progetto intero aveva anche il contraltare via Skype di Gianluca Dettori di dPixel e due presentazioni su come sviluppare un business plan e come scrivere un documento di progetto per Kublai.

Barcamp e pitch club
Anche quest’anno la giornata ufficiale è stata sviluppata con la formula del barcamp, con premiazioni e annunci tenuti nell’ampia ed attrezzatissima sala convegni dell’ISA di Roma, altri incontri venivano svolti in tre salette a parte secondo un programma non chiarissimo.
Dal punto di vista dell’evoluzione del format, questo barcamp ha annotato la sperimentazione del Pitch club, un contest live basato sulla presenza scenica più che sull’idea di servizio, volutamente somigliante ad una classe di liceali senza insegnate. Per la cronaca, il contest è stato vinto per acclamazione da Equalway. Rumorosissimo il presentatore, l’unico ad essere dotato di microfono, per una proposta da rivedere, magari in una saletta apposita. Sulla stessa falsariga, ma in forma strutturata, Augusto Pirovano ha condensato in mezz’ora un corso sull’efficacia delle presentazioni.

L’era dei bollenti spiriti
Oltre che dar spazio ai propri contenuti, Kublai ha promosso anche iniziative altrui, sia private (The Hub Milano; a Roma cerca ancora casa) sia pubbliche. In particolare grande l’energia di Annibale D’Elia nel presentare BollentiSpiritiCamp , il barcamp pugliese che si terrà sabato e domenica prossimi alla Fiera del Levante di Bari. “Abbiamo usato soldi giunti a tutte le Regioni”, ha detto Annibale, “che noi abbiamo deciso di dare direttamente ai giovani non strutturati in azienda e non ad aziende di servizi per i giovani”. I risultati sono 1.600 proposte da tutti i comuni della Puglia del quali 420 finanziati. Il loro slogan? “Yes, we Camp”.

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