Kroes: tre C per le Tlc europee

La politica deve creare un contesto di mercato caratterizzato dalle tre C: certezza, coerenza, competizione. Così parla Neelie Kroes all’European Competitive Telecommunication Association (Ecta) di Bruxelles.

La vicepresidente della Commissione europea con delega per l’Agenda Digitale Neelie Kroes è intervenuta alla riunione dell’European Competitive Telecommunication Association (Ecta) di Bruxelles.

Si è detta concentrata sull’obiettivo della banda larga per tutti entro il 2020, per fare degli europei dei soggetti digitali. E ha evidenziato che la politica deve creare un contesto di mercato caratterizzato dalle tre C: certezza, coerenza, competizione.

La certezza serve ad avere un ambiente di operazione stabile, prevedibile, trasparente: abilitante, insomma, gli investimenti di lungo termine.
La coerenza evoca l’equità e la parità di condizioni (che poi sono le basi del mercato unico interno).
La competizione è il sale del mercato e per Kroes non è assolutamente un freno agli investimenti di lungo periodo, come invece alcuni, secondo il Commissario, sostengono.

Aprire la strada agli investimenti
Con questi tre ingredienti avremo un mercato in cui gli operatori delle Tlc saranno incentivati a investire e innovare. Per raggiungere l’obiettivo, ammette Kroes, servono procedure corrette e spirito di cooperazione.
Come fare? Una risposta è nel cosiddetto Articolo 7 del framework regolamentare, relativo alle procedure di indagine. Giusto un anno fa la Commissione aveva ottenuto il potere di indagare in profondità nei casi di irregolarità nell’impianto commerciale: la cosiddetta seconda fase.

Questo periodo secondo Kroes è trascorso portando quattro evidenze.
La prima: ci sono effettivamente più casi da esaminare: sono state aperte 16 indagini di cosiddetta “seconda fase”, senza contare le iniziative dei regolatori nazionali messe in campo per evitare il proseguimento delle indagini. La maggior parte dei casi (11 su 16) hanno riguardato il settore mobile.
La seconda: il meccanismo è più efficiente e si ottiene il risultato voluto meglio che in passato.
La terza: i nuovi poteri fanno della Commissione un soggetto attivo e non più un mero fornitore di osservazioni, talvolta eludibili. Il ruolo, insomma, adesso è proattivo.
E quarto: il lavoro di concerto con i regolatori nazionali produce un virtuosismo che è scevro da toni impositivi, piuttosto è animato dallo spirito di cooperazione.
Si tratta di dialogo, insomma.
E il ruolo del Berec, per Kroes, si fa sentire, dato che c’è il supporto a questo approccio concreto e persuasivo della Commissione.
Un mercato che prosegue in questa direzione, per il Commissario, riuscirà a produrre le migliori condizioni ambientali per gli utenti mobili e di Internet..

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