Kazaa a rischio chiusura?

Sentenza della Corte australiana: entro il 5 dicembre vanno filtrati i contenuti illegali

Ultimatum della corte australiana nei confronti di Kazaa, il
popolare network peer-to-peer usato da milioni di utenti in tutto il mondo.

Il giudice ha infatti ordinato alla società di inserire degli appositi
filtri antipirateria
per impedire la distribuzione di contenuti protetti
da diritto d’autore sul network P2P. La data ultima è il 5 dicembre.

In base alla sentenza, Kazaa dovrà modificare il proprio software per
filtrare ricerche
(sull’artista e sul nome della canzone) che
fanno capo a circa 3.000 parole chiave, molto meno rispetto
alle 10.000 che le major avevano richiesto al giudice.

Resta, come sempre, da vedere fino a che punto questa soluzione sia tecnicamente
applicabile. Le major infatti forniranno un elenco di titoli che non dovranno
essere più indicizzati, ma non è detto che queste parole chiave
siano sufficienti per trovare proprio quel brano protetto da copyright. Inoltre
il filtro non è in grado di tracciare tutti il traffico che passa per
il network.

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