Itil fa bene alle banche

Con le best practice Banca d’Italia partecipa a un progetto informatico della Bce.

La razionalizzazione dei servizi It nel sistema bancario migliora sia il funzionamento interno della singola banca, sia la comunicazione tra diversi istituti di credito. Lo testimonia Banca d’Italia, che durante la conferenza annuale di itSmf, associazione che promuove le best practice It, ha raccontato la sua positiva esperienza.

Da quando Banca d’Italia è entrata a far parte del sistema euro si è dovuta allineare agli standard, riorganizzando anche la funzione It in vista di nuovi servizi da erogare.

Per omogeneizzare il sistema sono state utilizzate le best practice Itil (Information Technology Infrastructure Library), con l’obiettivo di coordinare tutti i processi.

L’operazione ha richiesto un percorso formativo ad hoc per il personale della funzione It, condotto da Quint Wellington Redwood, società di consulenza che affianca le aziende e le istituzioni nel conseguimento della certificazione informatica Iso 20000.

Banca d’Italia partecipa, insieme a Deutsche Bundesbank e Banque de France, al progetto Target2, in base al quale è stata realizzata una piattaforma unica che permette a 22 comunità bancarie di scambiarsi somme di danaro riducendo passaggi e di conseguenza le possibilità di errore.

Ognuna delle tre banche responsabili del progetto ha portato le proprie competenze: Banca d’Italia si è occupata degli aspetti infrastrutturali, Deutsche Bundesbank dell’applicazione dei sistemi di pagamento e Banque de France della customer relashionship. Rispetto a queste competenze Itil ha svolto la funzione di linguaggio comune. La Banca Centrale Europea ha così ottenuto la certificazione Iso 20000, circostanza che avrà un effetto domino anche sulle altre banche italiane, che dovranno adeguarsi ai nuovi standard informatici.

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