Italiani ottimisti secondo Findomestic

L’osservatorio sul consumo dei beni durevoli in Italia ed Europa mostra un Paese propenso alla spesa. Anche nel 2007.

Italiani ottimisti. Anzi. I più ottimisti d’Europa. Tanto da manifestare
disponibilità e propensione all’acquisto per questo 2007 appena
iniziato.

Sono questi i principali risultati emersi dall’Osservatorio di
Findomestic Banca sul consumo dei beni durevoli in Italia e in Europa, giunto
alla tredicesima edizione.

Nel corso di tutto il 2006 il comparto ha
ripreso un trend marcatamente crescente sia in termini di volumi che di valori
di spesa, in particolare nell’ambito dell’elettronica di consumo.

Il
mercato degli elettrodomestici bianchi ha chiuso il 2006 con una espansione
della domanda di circa il 6% in quantità e del 4% in valore.
Il comparto
degli elettrodomestici bruni registra un aumento delle quantità del 26%, un calo
dei prezzi del 16% ed un incremento in valore del 5%. La star del comparto è il
segmento della car navigation portatile che nel primo semestre è aumentata del
130%, seguita dai lettori Mp3 che hanno registrato un aumento del 106% in
valore.
La classifica della spesa media è guidata dal Trentino Alto Adige
con un valore di 245€ su un dato medio italiano di 187€.

Il mercato
della fotografia è aumentato di circa il 3% in quantità ma il calo dei prezzi
medi del 7% ha causato una contrazione in termini di valore del 4% circa.
Certamente le macchine analogiche e le pellicole condizionano negativamente
l’andamento del comparto, mentre le macchine digitali crescono del 4% in volume
e del 12% in valore.

Il settore della telefonia è trainato dal buon
andamento del segmento Umts (+18%), che tuttavia non riesce a controbilanciare
la flessione delle telefonia fissa (-3%) e di quella mobile (-2%).



Per quanto concerne le intenzioni d’acquisto per il 2007 il nostro
Paese mostra previsioni di spesa in generale superiore alle medie europee a
conferma che le sensazioni attuali e future delle famiglie italiane sono pervase
da un discreto ottimismo. Si tratta di un atteggiamento diverso da quello
mostrato da gran parte degli europei per i quali l’esplosione delle intenzioni
d’acquisto è seguita da un atteggiamento assai più cauto quando ragionano sui
singoli beni concretamente.

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