Italia ultima in Europa per l’It nella scuola

Uno studio di Idc sottolinea come il 2005 sia stato un anno di forte penalizzazione per l’education. I fondi stanziati non sono stati resi disponibili. Ma non in tutta Europa è così

Italia fanalino di coda negli investimenti It per il mondo
della scuola.

Il dato emerge
da uno studio di Idc sugli investimenti
previsti nel periodo 2004-2009 nel settore education nell’Europa
Occidentale
.
Investimenti non certo faraonici, visto che si parla di
7,5 miliardi di euro complessivi nel 2004, destinati a diventare 9,5 nel
2009.
Nei primi due anni del periodo tenuto sotto esame da Idc, per altro, si
parla di crescite ridottissime, inferiori all’1%.
Una situazione
particolarmente evidente in Italia e in Germania,.
Nel nostro Paese, sostiene Idc,
nel 2005 il Miur aveva stanziato 184 milioni di euro per
l’aggiornamento dell’infrastruttura It nelle scuole, ma i fondi non sono
stati poi resi disponibili
.

Negli altri Paesi
non si respira la stessa aria: Idc sottolinea che sono molte le esperienze e le
iniziative volte a costruire una rete globale che coinvolga studenti,
istituzioni scolastiche e centri di ricerca.

Gli investimenti più
sostenuti sono indirizzati verso l’istruzione superiore con
tassi di crescita attesi tra il 2005 e il 2009 nell’ordine del 5,7%.
Le
scuole primarie, invece, guideranno la spesa
hardware.

La richiesta, sostiene Idc, è ampia e variegata: apparati di
rete, portali, strumenti di document management e di learning
management.
Laddove si investe, è l’indicazione, si investe in innovazione e
in rinnovamento dei progetti esistenti.
Il Paese-guida?
Il Regno
Unito.

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