Italia Lavoro propone il suo Manifesto dei Makers

I makers o artigiani digitali stanno cambiando il mondo del lavoro, lontano dai percorsi ufficiali. Se opportunamente sostenuto, questo mondo può vivacizzare il mercato del lavoro e valorizzare la cultura del fare/fabbricare, anima del Made in Italy.

Italia Lavoro ha riunito esponenti dei makers e li ha messi in relazione con decisori e pensatori. Il risultato di questi incontri è il presente Manifesto Makers, un insieme di spunti e proposte che Italia Lavoro invita a condividere e a sottoscrivere per promuovere concretamente nuove forme di imprenditorialità e occupazione.

I dieci comandamenti del making

Gli artigiani digitali stanno già cambiando l’economia e il mondo del lavoro dal basso, con una rivoluzione silenziosa che va incoraggiata e supportata, anche con strumenti già operativi. Il Manifesto Maker propone dieci punti, che mostrano conoscenza dello specifico e degli strumenti attivabili.

Si parte con l’investimento nelle piattaforme abilitanti, fablab (ed e-commerce, aggiungiamo noi). Il primo punto è correttamente operativo, per evitare di ribadire questioni di stampo più filosofico. Si passa poi alla formazione: diffondere la cultura Makers, formare gli operatori e aggiornare formazione ed istruzione preesistenti, per poi (certificare e) mappare le competenze.

Incentivare il rapporto con l’Impresa e aumentare (o avviare) la collaborazione tra Istituzioni e Associazioni, recitano i punti 4 e 6.

Le nuove lezioni sul finanziamento creativo sono affrontate nei punti 8, 9 e 10. Innanzitutto è opportuno supportare la creazione di Startup in ambito makers, il cui modello è meno regolare di quelle informatiche e che quindi richiedono un maggior intervento dell’incentivo pubblico. Si rende necessario finanziare in maniera innovativa (crowdfunding?): in alcune aree del nostro Paese, il voucher permette di accedere a spazi di lavoro condiviso, ampliandolo ai FabLab. Decimo, ma molto importante, è fruire dei Fondi strutturali europei per nuovi percorsi di formazione per i giovani, incrementare fablab regionali e scolastici, aggiornare le imprese artigianali tradizionali.

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