iPhone 5, c’è chi fa l’all in

Sprint Nextel gioca il tutto per tutto, pur di portare iPhone a listino e accetta una scommessa da 30,5 milioni di pezzi in tre anni. Potrebbe vincerla se davvero Apple annuncerà anche un iPhone low cost.

È una scommessa da 20 miliardi di dollari quella che ha accettato Sprint Nextel.
Secondo quanto riporta Wall Street Journal, il terzo operatore telefonico americano dovrebbe avere accesso al nuovo iPhone, ma a carissimo prezzo.
Un prezzo talmente alto che potrebbe portarle una sequenza di esercizi in perdita almeno fino al 2014.

Il classico o la va o la spacca nel quale Sprint si gioca davvero tutto.

L’accordo raggiunto con Apple prevederebbe infatti, sempre stando a quanto pubblicato da Wall Street Journal, che Sprint acquisti qualcosa come 30,5 milioni di iPhone nei prossimi quattro anni, con un impegno non inferiore ai 20 miliardi dindollari.
E questo a prescindere dall’avere o meno acquirenti disposti a comprarli.
Considerando che il piano di offerta di Sprint prevede la cessione a prezzo inferiore al costo del dispositivo, a fronte di contratti dati mediamente della durata di due anni (il cosiddetto subditizing), è evidente non solo che i tempi di rientro dall’investimento sono davvero lunghi, ma che la società dovrà riuscire a raddoppiare il numero dei contratti attivi, convertendoli tutti a iPhone.
Un obiettivo non certo facile, che trova perplessi non solo analisti e osservatori, ma anche alcuni membri del board direttivo, che si interrogano se scommettere le sorti di un’intera azienda sia davvero il prezzo giusto da pagare per avere iPhone a listino.

È vero che Sprint non è sola, così come è vero che Apple è solita richiedere ai carrier impegni importanti di acquisto, impegni spesso in costante crescita, è però vero che l’azienda sembra in una posizione di maggiore debolezza rispetto ai suoi competitor, soprattutto perché dopo il merge con Nextel del 2005, non è più riuscita a chiudere un esercizio in utile.
E soprattutto perché i suoi 52 milioni di abbonati non sembrano reggere il confronto, anche in termini di disponibilità di spesa, con i 106 milioni di Verizon e i 99 milioni di At&t.
Sui suoi diretti concorrenti Sprint ha il vantaggio di un apprezzamento elevato da parte dei clienti della qualità deimservizi offerti, oltre a piani a traffico illimitato che né At&t né Verizon sono disposti a concedere.

Un possibile escamotage per Sprint potrebbe esserci se davvero, come ormai sembra assodato, Apple lancerà anche un iPhone low cost: in questo caso non solo il dispositivo sarebbe maggiormente allineato alla propensione all’acquisto dei suoi clienti, ma abbasserebbe il costo totale dell’accordo.

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