Perché l’IoT sta cambiando le telco

Cosa succederebbe alle telco mobile tradizionali se realtà digitali globali delle dimensioni di Google e Amazon decidessero di entrare con servizi di nuova generazione anche in questo segmento di mercato?

Se lo è chiesto Accenture che, nella sua Dynamic Digital Consumers Survey condotta in 26 Paesi nel mondo interpellando poco meno di 26mila consumatori rappresentativi della popolazione online, mette subito in chiaro che ben il 44 per cento della popolazione intervistata aderirebbe senza esitazione alla nuova offerta.

Un dato, quest’ultimo, ancora più netto in Italia, dove ben il 57 per cento del campione si è espresso a favore dell’ingresso dei nuovi player digitali nei servizi di telecomunicazioni.

eSim e connettività, le nuove sfide per le telco

A rendere dura la vita delle società di telecomunicazioni ci si metterebbero anche le eSim, o Sim virtuali, destinate a far scomparire le Sim fisiche portando, a prima vista, vantaggi concreti solo ai produttori di dispositivi mobile che, sfruttando un piccolissimo chip integrato nei dispositivi di ultima generazione che può dialogare con la rete Gsm e 3G, possono dare priorità e spazio ai componenti interni.

Accenture_eSimPer gli operatori di telefonia la flessibilità che consente agli utenti di cambiare operatore, tariffa e numero di telefono senza doversi recare presso un negozio fisico potrebbe, invece, avere come contraltare il repentino passaggio a operatori in grado di offrire dispositivi dotati di eSim.

L’idea piace al 68 per cento dei consumatori online che, nello spaccato italiano offerto dalla survey di Accenture, crescono addirittura di altri dieci punti percentuali evidenziando nuove potenzialità di business per i player digitali che sono in grado di introdurre eventuali eSim nel dispositivo già in fase di produzione, proponendosi così direttamente al consumatore e bypassando la necessità di appoggiarsi a un fornitore di connettività.

Un patrimonio di dati per modellare offerta ed experience

Stando a quanto emerso dallo studio, però, l’accesso al patrimonio di dati dei consumatori si conferma un vantaggio saldo nelle mani dei provider tradizionali: qui a giocare un ruolo centrale concorrono sia le applicazioni di rete, sia le funzioni di back office sui dispositivi che consentono alle Telco di avere accesso a una filiera strategica di dati che, se elaborati in maniera corretta, consentono agli operatori di telefonia di modellare la propria offerta sulle specifiche esigenze dei clienti migliorandone l’experience.

twitter-network_visual-analyticsA sua volta, l’area dei video digitali è una delle più promettenti dal punto di vista dello sviluppo del business, sostenuta da un lato dal costante aumento della domanda, dall’altro dalla maggiore apertura verso la pubblicità digitale.

Lo dimostra la stessa ricerca di Accenture: fra gli intervistati il 37 per cento si è detto favorevole a rivolgersi ai provider tradizionali per usufruire dei canali di PayTv e il 34 per cento per i servizi di video on demand.

Con appena il 32 per cento degli intervistati disposto ad acquistare servizi televisivi dai provider tradizionali e solo il 27 per cento che li prediligerebbe in termini di servizio video, la predisposizione del consumatore italiano conferma, invece, una maggiore disaffezione nei confronti delle telco, in netta controtendenza rispetto al resto d’Europa.

Spazi di crescita nei servizi digitali per le Telco

Nuove opportunità di crescita per le telco arrivano anche dalle applicazioni IoT che, basate su comunicazioni Machine to Machine, consentono ai consumatori di risparmiare tempo e costi a fronte di una vera e propria connected home.
Ma anche se la casa sta diventando sempre di più un ecosistema connesso e personalizzato di servizi, perché le Telco possano davvero coglierne i frutti occorre lavorare ancora molto e meglio su interoperabilità, usabilità e sicurezza.

smart homeStando ai risultati dell’indagine Accenture, infatti, il 54 per cento dei consumatori globali (49% di quelli italiani) che utilizza questo genere di tecnologia riscontra alcune difficoltà e lamenta una certa preoccupazione in termini di personalizzazione dei servizi, privacy nella trasmissione dei dati e assenza di assistenza al cliente. In particolare, il 14 per campione del campione lamenta malfuzionamenti legati alla complicazione nell’uso (12% in Italia), il 13 per cento alla mancanza di collegamento Internet un elemento, quest’ultimo, segnalato da ben il 29 per cento degli intervistati provenienti dal nostro Paese.

Ma che, a tutti gli effetti, la casa possa rappresentare una vera opportunità per gli operatori Telco tradizionali lo dice ben il 71 per cento dei consumatori che, a livello globale, nel scegliere di acquistare servizi di connected home si rivolgerebbe a un provider di lunga data. Quest’ultimi si posizionano al secondo posto anche nella classifica stilata per individuare i provider preferiti per formazione e apprendimento, monitoraggio della casa, sicurezza online e per conservazione dei dati per dispositivi intelligenti.

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