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IoT e sviluppo Android, nuova board di riferimento

Chi sviluppa per e con, Android, e ancora di più chi lo fa in ambito IoT, di norma vive una strana “schizofrenia” tecnologica: non può farlo usando la piattaforma che poi invece eseguirà il suo software.

Di solito si usano tool che girano su piattaforma x86, però Intel ha sostanzialmente abbandonato lo sviluppo di Atom per il mondo mobile (smartphone e tablet) e anche il suo supporto in generale di Android appare ridotto.

Un’applicazione Android sarà dunque quasi certamente eseguita da un processore ARM ma creata su un sistema diverso. Un aspetto che non è un problema per le applicazioni generiche ma può diventarlo per i software che devono dialogare molto da vicino con l’hardware sottostante, come è il caso appunto delle applicazioni in stile IoT.

Un team di aziende – tra cui in primo luogo Huawei, Google e Linaro – ha deciso di colmare questa lacuna presentando una piccola board ARM – la HiKey 960 – pensata come piattaforma di riferimento per gli sviluppatori. Si tratta infatti di un sistema Android di buona potenza, basato su un processore Huawei Kirin 960 a otto core che segue l’architettura ARM Big.Little e su un processore grafico Mali-G71 MP8.

hikey-960Come accennato, la nuova HiKey 960 è una bella notizia soprattutto per chi sviluppa applicazioni in cui è importante interagire da vicino con l’hardware. Linaro cita ad esempio le applicazioni in cui la board deve dialogare strettamente con array di sensori o altre periferiche, ma anche applicazioni più standard come il digital signage e la gestione di sistemi POS nel retail.

Altro merito della nuova HiKey 960 è rafforzare il ruolo di Android come piattaforma per applicazioni open hardware in stile Internet of Things. Anche se la piattaforma ufficiale di Google in questo senso è Android Things (l’ex Brillo), l’accoppiata tra la nuova board e Android standard (anche 7.1) è interessante per chi vuole realizzare sistemi più trasversali, in stile Raspberry Pi.

Il prezzo della HiKey 960 è relativamente elevato (239 dollari) ma comprensibile, date le caratteristiche e il ruolo che intende ricoprire.

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