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IoT: la connettività non è scontata

Mentre prosegue il cammino dell’Internet of Things (IoT) e dei miliardi di dispositivi connessi previsti, un elemento fondamentale da considerare è la connettività. La maggior parte degli utenti tende a dare la connettività per scontata, ma nel caso dell’IoT, la questione è più sfumata.

Una riflessione fatta con Gianluca Salvaneschi, Head of Strategic Business Development & IoT Southern & Central Europe di Orange Business Services ci porta a evidenziare che in ambito IoT non esiste un unico caso d’uso.

Mille casi d’uso

I dispositivi connessi vengono utilizzati in molti modi diversi (migliaia di modi) tutti con esigenze diverse. Alcuni hanno bisogno di molta larghezza di banda, altri no.

C’è anche una questione di scala; alcuni casi d’uso in ambito IoT richiedono connettività a livello nazionale, ma un numero crescente necessita di connettività internazionale.

Gianluca Salvaneschi, Head of Strategic Business Development & IoT Southern & Central Europe di Orange Business Services
Gianluca Salvaneschi, Head of Strategic Business Development & IoT Southern & Central Europe di Orange Business Services

Alcuni hanno bisogno di molta larghezza di banda, come ad esempio il monitoraggio video a distanza, o i servizi di entertainment nelle auto connesse. I casi d’uso applicati agli ambienti interni sono diversi da quelli esterni, per non parlare degli spazi sotterranei.

E ancora: i dispositivi possono essere fissi come nel caso di cancelli, telecamere fisse o macchinari nelle fabbriche, oppure possono muoversi ad alta velocità come su treni o automobili. La varietà di casi d’uso quanto a connettività IoT è enorme.

La maggior parte dei dispositivi IoT richiede molta meno larghezza di banda, come ad esempio le applicazioni per la sorveglianza dell’abitazione o le transazioni monetarie. Si tratta di casi in cui c’è un basso utilizzo di dati e di larghezza di banda, ma sono comunque assolutamente critical per gli utenti finali – il rischio qui è l’ingresso di un malintenzionato dentro casa, o la perdita di introiti per un negoziante – e perciò sono necessarie reti molto affidabili.

Anche se ai dispositivi IoT serve connettività, è una connettività diversa da quella richiesta dalla semplice mobilità . Mentre gli utenti finali cambiano smartphone o tablet molto regolarmente, circa ogni 18-24 mesi, i dispositivi IoT hanno cicli di vita molto più lunghi – ma i clienti si aspettano comunque un elevato livello di Qualità dell’esperienza e Qualità del Servizio.

L’auto connessa è un buon esempio. Le persone raramente tengono un’auto nuova per dieci anni dal momento dell’acquisto, ma è probabile che qualcuno utilizzerà ancora quella macchina dopo dieci anni. I produttori di automobili sanno che i veicoli hanno lunghi cicli di vita, e per questa ragione incorporano la connettività IoT nelle auto a livello di fabbrica, ma hanno anche bisogno di sapere che possono attendersi grande affidabilità, elevata Qualità del Servizio in termini di connettività per tutta la vita del veicolo, in qualsiasi paese venga spedito. Quindi, devono lavorare con gli operatori di telefonia mobile per essere sicuri che questo accada.

L’importanza degli standard

Un altro caso d’uso che rappresenta una parte crescente del mercato sono i dispositivi IoT a basso consumo energetico. Se la necessità è monitorare a distanza acqua o gas, molti contatori intelligenti devono essere collocati in luoghi dove non è possibile collegarli semplicemente alla rete elettrica.

Esempi simili includono i sensori di parcheggio e le applicazioni per gli edifici intelligenti, come ad esempio i dispositivi che controllano temperatura, umidità ed efficienza energetica. Tutti questi richiedono un tipo di rete a bassa potenza e a bassa velocità di trasmissione dati che possa fornire loro connettività – il che rende standardizzazione e interoperabilità di vitale importanza.

Per affrontare il bisogno a breve termine di dispositivi a bassa potenza, esemplifica Salvaneschi, Orange ha deciso di lanciare LoRa, una rete Low Power, Wide Area (LPWA) in Francia, e lavora con l’alleanza LoRa per garantire l’interoperabilità con gli altri partecipanti e sviluppare l’ecosistema. Allo stesso tempo nveste anche molto nella standardizzazione per garantire gli standard futuri, per soddisfare i requisiti specifici degli oggetti IoT come bassa potenza e basso costo dei dispositivi, come ad esempio LTE-M.

LTE-M è progettato come una versione di LTE che soddisfa le esigenze di molti tra questi dispositivi IoT a bassa potenza, bassa velocità di trasmissione dati, lunga durata della batteria. La connettività 2G e 3G non ha mai avuto questo tipo di standardizzazione, e ci aspettiamo che lo standard LTE-M cresca nel 4G e nell’IoT; può contribuire a rendere i dispositivi IoT il più “a prova di futuro” possibile.

Il fattore copertura

Molti utenti apprezzano i vantaggi della presenza locale, ma per i clienti nel settore automobilistico o nell’assistenza sanitaria o nell’elettronica di consumo, l’IoT diventa sempre più internazionale. In ambito IoT ciò che conta è che i dispositivi abbiano la connettività, non quale sia il numero di telefono o da dove provenga la SIM.

Quindi, in termini di copertura, l’IoT è diverso dal tradizionale cellulare. Poiché i dispositivi IoT possono essere posizionati ovunque, la copertura è di vitale importanza ed è per questo che serve investire nella presenza, in collaborazione con i partner di roaming, sui territori per garantire la connettività, la copertura e l’alta Qualità di Servizio che si aspettano, a prescindere da dove i loro dispositivi IoT vengano distribuiti, come ha fatto Orange.

In sintesi, con la crescita dell’IoT, la connettività continuerà a svolgere un ruolo fondamentale. Bisogna essere in grado di collegare i dispositivi a bassa potenza su grandi aree geografiche, ad elevata capacità di trasmissione a bassa latenza. L’IoT è il prossimo grande balzo in avanti per Internet e la connettività è il potere che la guida.

 

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