Intersystems sbarca in Italia e cerca partner nello sviluppo

Si presenta a livello nazionale lo specialista di database multidimensionali. L’ultima versione del prodotto di punta, Caché 5, si distingue per le opzioni legate allo sviluppo di applicazioni, in particolare con un supporto più completo di Java e .Net.

Caché occupa un posto a parte nel campo dei Dbms. A differenza dei motori relazionali classici, che hanno integrato l’approccio a oggetti attraverso estensioni, l’architettura multidimensionale gerarchica permette al database di Intersystems di proporre un doppio accesso, relazionale e a oggetti. Da qui deriva una grande flessibilità nello sviluppo di applicazioni transazionali complesse. Per converso, un limite era in passato legato alle possibilità di sviluppo, pur essendo già disponibile un proprio linguaggio, ObjectScript, e interfacce per C++ e Java.

La nuova versione 5, ora in fase di beta finale, interviene per potenziare proprio quest’ultimo aspetto. La novità di prodotto coincide con l’arrivo in Italia della società, con un obiettivo di espansione legato alla crescita del numero di partner, preparati e adeguati a cerare applicazioni basate su questa piattaforma multidimensionale. A loro si indirizza una novità come Caché Studio, un ambiente integrato multiutente che comprende strumenti di verifica e di aggiornamento, nonché per l’eliminazione automatica degli oggetti non utilizzati. Il sempre popolare linguaggio Basic diviene qui un’alternativa a ObjectScript, potendo accedere direttamente ai metodi degli oggetti memorizzati.

L’integrazione alla piattaforma Java è stata approfondita con il supporto degli Enterprise JavaBeans e grazie a un nuovo driver Jdbc 2.0, mentre un’interfaccia nativa assicura la corrispondenza fra le classi Caché e quelle Java. Come ha specificato Phillip Ragon, Ceo e fondatore di Intersystems, «tutte le classi Caché sono accessibili dalla piattaforma .Net. Così, il Dbms si comporta come un server Soap, per le applicazioni basate su servizi Web». Un’interfaccia bidirezionale permette di convertire, attraverso un analizzatore di sintassi integrato, un file Xml e uno o più oggetti Caché o viceversa.

Sul fronte delle performance, la versione cluster, fin qui disponibile unicamente in ambiente Vms, è stata portata sotto Unix, in particolare Tru64. L’indicizzazione bitmap, dove gl’indici sono memorizzati sotto forma binaria nelle catene dei caratteri, consente anche importanti migliorie prestazionali su certi tipi di interrogazioni complesse. Abitualmente legata ad applicazioni di supporto decisionale, questa tecnologia è applicabile tanto a dati tradizionali quanto a oggetti.

Caché 5 costa 200 dollari in versione single-user e parte da 1.000 dollari per configurazione multi-user. Le piattaforme supportate includono Windows, Linux, Open Vms, Ibm Aix, Hp-Ux, Tru64 Unix e Sun Solaris.

Non è un caso che la presentazione di Caché 5 avvenga in contemporanea con il varo della filiale italiana, affidata a Paolo Engheben. Se il prodotto, infatti, all’estero può contare su una fedele base installata, nel nostro Paese il mercato appare da costruire e, date le caratteristiche della tecnologia, nel mondo dei system integrator e delle software house specializzate andrà reperito il blocco di partner utile per un corretto insediamento sul territorio.

InterSystems è stata fondata nel 1978 e non è quotata in Borsa. Secondo Phllip, i profitti sono arrivati presto e mantenuti nel tempo. L’anno fiscale 2002 dovrebbe chiudersi con un fatturato di 100 milioni di dollari, circa lo stesso valore del 2001.

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