Interoute pensa alle medie aziende

Il carrier in fibra ottica prosegue nel consolidamento della sua rete europea e delle Man(Metropolitan Area Network) e diversifica la sua offerta.

30 maggio 2003 La recente onda
anomala che, a causa del terremoto in Algeria, si è propagata per tutto il
Mediterraneo non solo non ha provocato nessun danno a Interoute ma, al
contrario, si è trasformata in opportunità. L’onda, infatti, ha danneggiato i
cavi sottomarini che dagli Stati Uniti arrivano a Gibilterra e proseguono verso
la Grecia. Ote, il maggior fornitore di servizi di telefonia e
Internet greco ha si è immediatamente rivolto al carrier in fibra ottica inglese
e, nel giro di 24 ore, il servizio è stato ripristinato.


L’indole “rapace” dell’azienda inglese non si è
manifestata solo in questa particolare occasione, anzi, si concretizza in
un’offerta specifica. Renzo Ravaglia – country manager per l’Italia di Interoute
– ci racconta anche del servizio chiamato “ShadowNet” (Rete ombra) che
consiste proprio nel garantire i servizi in fibra ottica alle grandi aziende
che, in caso di interruzione di servizio da parte del provider di riferimento,
si trovano improvvisamente isolate. “L’azienda stipula un contratto che
prevede l’allocazione di una Vpn attivabile entro un’ora dalla richiesta

ci dice Ravaglia – noi chiediamo una fee per l’adesione al servizio, una
minima percentuale del costo complessivo, al momento dell’attivazione l’accordo
diventa definitivo”

.


Questo è solo un servizio
innovativo di Interoute, in verità il colosso inglese ha dalla sua alcune
caratteristiche che la distinguono dai maggiori fornitori di reti in fibra
ottica del mondo. L’azienda, posseduta totalmente dalla fondazione
Sandoz
(gruppo farmaceutico), ha iniziato la progettazione della sua rete nel 1999 iniziando i lavori nel 2000. In tre anni ha costruito la più grande rete in fibra ottica d’Europa, è presente in 9 Paesi con un totale di 18mila chilometri di cavi. Si rivolge essenzialmente alle aziende di grandi dimensioni che necessitano di una Vpn. I suoi fornitori principali sono Alcatel, Cisco e Corning e, tra le sue caratteristiche, da segnalare la supervisione di tutto il lavoro, dallo scavo alla implementazione delle apparecchiature nei nodi.

“Ciò che ci contraddistingue – prosegue
Ravaglia – è certamente la forte capillarità in Europa. Abbiamo voluto da
subito spingerci in aree geografiche non considerate interessanti dai nostri
concorrenti americani, che più giù di Francoforte non vanno. Siamo presenti in
Italia, in Spagna e nel centro sud della Francia, per esempio”
. In Italia,
mercato principale, il carrier possiede i nodi di Torino, Milano, Venezia,
Bologna, Genova, Firenze, Pisa e Roma ai quali presto si aggiungerà quello di
Bari che permetterà di fornire l’infrastruttura di rete alle
Olimpiadi di Atene del 2004. “L’espansione verso l’oriente
non significa che Interoute abbia intenzione di varcare i confini europei verso
la Russia, o il Medio Oriente, almeno non direttamente. Nel nostro mercato

– prosegue Ravaglia – si lavora molto attraverso accordi con altri carrier
e, prima di investire in nuove presenze geografiche, preferiamo consolidare la
nostra rete attuale e presidiare ancora meglio le aree metropolitane”
. I
clienti Interoute in Italia sono, tra gli altri, Tiscali e Fastweb. Oltre al
mercato delle telecomunicazioni, l’azienda inglese presidia quello finanziario,
il manifatturiero, il settore militare, gli istituti di ricerca e le università.
Interessante, infine l’iniziativa rivolta al mercato delle medie aziende. Si
tratta di stipulare un contratto di fornitura della rete in affitto per almeno
un anno, rinnovabile. Una sorta di offerta “light” che permetta
alle aziende, specialmente del settore manifatturiero, di comunicare con le sedi
periferiche ed estere o di con i propri fornitori e clienti. I contratti di
fornitura classici di Interoute, infatti, sono dell’ordine di molti milioni di
dollari e si stipulano almeno per 15 anni.

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