Internet manager. Un ruolo pervasivo

Tra i corsi tenuti da Ateneo Multimediale, abbiamo approfondito quello per il responsabile della Rete, che in futuro non sarà più una professione, perché tutti in azienda dovranno avere competenze Web. In proiezione, va vista come una carriera che può portare alla stanza dei bottoni.

Ateneo Multimediale nasce a Milano nel 1999 come scuola per la formazione dei professionisti e dei manager della new economy.


“Tutto è cominiciato con l’acquisto del Politecnico di Design, istituzione storica attiva dal 1954, che ha ospitato tra i suoi allievi figure del calibro di Bruno Munari – spiega Antonello Fusetti, amministratore delegato di Ateneo Multimediale -. Per rispondere alle nuove tendenze tecnologiche avevamo inserito un corso di Web design, ma ci siamo subito resi conto che le problematiche disciplinari coinvolgevano elementi molto diversi e più articolati, che necessitavano un discorso a parte”. Ateneo Multimediale è stata, dunque, la risposta alle esigenze di formazione della new economy anche se Fusetti tende a precisare che la distinzione tra vecchia e nuova economia è un errore di valutazione: “La new economy fine a se stessa non esiste: le tecnologie e le metodologie di applicazione di ultima generazione, ovvero Web enabled, devono servire a dare più valore alle aziende e ad aumentare la produttività e questo succede se il management è preparato e sa coglierne tutte le strategie e opportunità legate al business dell’impresa in cui si trova a operare”.


Capacità di mediazione


Il problema principale, dunque, è quello di comprendere che Internet non è il sito ma è parte di una nuova cultura aziendale. “Generalizzando, possiamo suddividere due livelli di competenze – precisa Fusetti -. Il primo è legato alle attività di Web development, mentre l’altro è a carattere più strategico e decisionale, ovvero di coordinazione del progetto Ict. Per questo livello abbiamo creato un corso di Internet manager, il primo master italiano per formare una nuova figura professionale, che in posizione di staff al top management affiancherà l’amministratore unico nel traghettare l’azienda in Internet. Per fare questo, tra i suoi requisiti deve esserci una grande capacità di mediazione con tutte le divisioni dell’organizzazione: dal marketing ai tecnici”.


L’Internet manager avrà diversi ruoli: dovrà identificare le risorse, definire i budget e coordinare i team di lavoro impegnati nei progetti Internet/intranet ed extranet, coordinando le professionalità interne ed esterne all’azienda che saranno coinvolte nella progettazione, produzione e gestione del Web aziendale. Inoltre, dovrà mediare diplomaticamente con i vari interlocutori, cercando di armonizzare la comunicazione aziendale, interna ed esterna, utilizzando le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, proponendo eventuali cambiamenti nei processi organizzativi. Trattando con tecnologie sempre in evoluzione, l’Internet manager dovrà seguire costantemente le evoluzioni della new economy, utilizzando Internet come arma per il vantaggio competitivo, proponendo progetti da trasformare in opportunità per l’azienda.


“Internet è pervasivo, veloce e ottimizzante – commenta Fusetti -. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a vecchie mentalità e antiche burocrazie. Per questo ritengo che la figura dell’Internet manager sia destinata a giocare un grande ruolo strategico all’interno delle imprese ma, in futuro, non sarà una professione perché tutti dovranno essere in qualche modo degli Internet manager. Tra tre o quattro anni probabilmente ci saranno corsi di aggiornamento specifici e dedicati alle varie divisioni aziendali su come potenziare l’attività attraverso nuovi modelli e tecnologie generate dalla Rete, ma la cultura Internet sarà diffusa. L’Internet manager in proiezione va visto non come una figura di per sé ma, piuttosto, un trampolino di lancio per entrare nella stanza dei bottoni”.


Secondo Fusetti, Internet insegna la multidisciplinarietà e la dicotomia tra discipline umanistiche e tecniche non ha più ragione di esistere perché formazioni “lontane” dal settore professionale possono risultare le più proficue. Il Web richiede flessibilità, creatività e capacità di iniziativa individuale. I responsabili del personale se non comprendono questo aspetto possono perdere risorse preziose.


“Il termine Internet manager è piuttosto omnicomprensivo – conclude Fusetti -. All’inizio avevamo pensato a preparare dei corsi suddivisi per settore di competenza, ma la cosa più importante oggi all’interno dell’azienda è quella di avere una o più persone capaci di una visione globale sulle problematiche del Web con conoscenze di base trasversali”. Strategia, management, Web usability, statistica, Internet/intranet, Web marketing e advertising, tecnologia, diritto all’informazione, e-commerce, mobile Internet sono i dieci titoli delle sessioni che permetteranno ai manager di imparare a svolgere il nuovo ruolo.


Il corso di Internet manager, oggi alla sua terza edizione, prevede un totale di 160 ore di formazione suddivise in tre giorni di lezione al mese per sette mesi: questa modalità permette alle aziende di iscrivere il proprio personale senza che questo vada a inficiare


l’attività aziendale. Il calendario inzierà l’11 ottobre 2001, giovedì e venerdì (9-13/14-18), sabato (9.30-13/14-17.30) fino al 14 aprile 2002.


Tra i partner di Ateneo Multimediale ci sono realtà come Banca Sella, Cap Gemini Ernst & Young, iNet, Vobis e Winsome Italia.

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