Internet, l’Asia viaggia a 7,5 Mbps, l’Italia a 2,8

Il report di Akamai evidenzia punti critici ed eccellenze. Bene l’Asia, l’Italia continua a dare il meglio nel mobile.

È interessante lo scenario che ogni trimestre Akamai presenta sullo stato di Internet nel mondo, analizzando i dati provenienti dai suoi server distribuiti in tutto il mondo. Uno scenario che consente di fare il punto sia sui livelli di connettività a banda larga worldwide, sia, ad esempio, sui paesi d’origine dei principali attacchi informatici che interessano la rete.

Uno dei dati più curiosi che emergono dal rapporto, riguarda la velocità media di connessione nelle singole città. In questo caso il dato emerge dall’analisi di almeno 50.000 indirizzi Ip unici che si collegano alla rete Akamai.
Bando alle illusioni. Tra le cento città più veloci al mondo non ce n’è nemmeno una italiana. In realtà, 62 delle 100 città che meritano la medaglia sono in Asia e di queste 48 nel solo Giappone.
L’Europa riesce a collocare 15 città in questa classifica, distribuite in 6 Paesi diversi. Merita però una segnalazione il quinto posto di Oxford, nel Regno Unito. Soprattutto perché bisogna poi scendere fino al trentesimo per trovare una città norvegese (Trondheim) e al trentaseiesimo per arrivare a Enschede in Olanda.
Meriterebbero qualche considerazione anche il trentottesimo posto di Brno, nella Repubblica Ceca, e il quarantacinquesimo posto di Costanta in Romania. Roma, Milano, Torino, ma nemmeno i centri universitari figurano nella lista.

Per altro, specifica l’analisi, i Paesi che già “viaggiavano” veloci tendono ad andare ancora più velocemente: 8 dei 10 Paesi più veloci dello scorso rapporto, hanno registrato un incremento della velocità media di connessione.

All’Asia il merito di registrare le velocità di connessione più elevate al mondo, con livelli medi superiori ai 7,5 Mbps alla fine dello scorso anno.

E l’Italia?
Anche qui poche illusioni: nel nostro Paese, la velocità media delle connessioni a Internet si è attestata sui 2,8 Mbps.

Diminuiscono nel frattempo anche i Paesi che ancora hanno velocità medie inferiori ai 1 Mbps: da 103 che erano nel trimestre passato, ora sono 96. Parimenti, sono solo 3 ora i Paesi con una velocità media di connessione inferiore a 100 Kbps.

Per la seconda volta da quando ha iniziato a pubblicare i propri report trimestrali, Akamai ha presentato anche una analisi sugli accessi da dispositivi mobili alla propria rete.
In questo caso è forse più difficile fissare delle velocità medie di connessione. Lo spread va dai
3,2 Mbps di un provider austriaco ai 106 Kbps di un provider slovacco; senza contare le variabili legate a ripetitori, standard, antenne.
Per quanto riguarda l’Italia, Akamai registra un divario
di 2Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione maggiore (3,2 Mbps) e quello che offre la velocità minore (1,2 Mbps).
Qui però ce la caviamo meglio: prendendo a riferimento l’operatore più performante, l’Italia è il terzo Paese per velocità di collegamento in mobilità.

Un’ultima nota riguarda gli attacchi informatici. Secondo l’analisi Akamai, alla fine dello scorso anno gli attacchi provenivano da 198 Paesi diversi. Maglia nera la Russia, con il 13% del totale degli attacchi, seguita da Stati Uniti e Cina. Migliora l’Italia che da quinta (con il 5,4% degli attacchi) scende al sesto posto (con il 4,5%).

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