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Dove sta andando Internet: l’analisi di Isoc

Isoc, Internet society, l’associazione fondata nel 1992 con l’idea di offrire una struttura organizzata che supportasse la definizione degli standard Web si è chiesta dove sta andando Internet.

Isoc ha provato a immaginare il futuro di Internet realizzato attraverso centinaia di interviste “Siamo andati dai leader del settore, da ministri, ma anche agli utenti e alle persone che fanno parte della nostra associazione“, ha dichiarato Constance Bommelaer de Leusse, Senior Manager delle politiche pubbliche per Isoc.

Le sei forze individuate da Isoc

Ne è venuto fuori un rapporto di 120 pagine “2017 Internet Society Global Internet Report” nel quale l’associazione individua sei forze che portano il cambiamento su Internet espremendo la preoccupazione per l’effetto che avranno sulle libertà e sui diritti personali, sui media e sulla società, e sulle divisioni digitali che si formano tra i diversi gruppi sociali.

Le sei forze, drivers of change, sono l’intelligenza artificiale , minacce informatiche, interazioni fra Internet e il mondo fisico, economia di Internet, reti, standard e interoperabilità e il ruolo dei governi.

Si tratta di un lungo documento a tratti un po’ generico dove per interazioni fra mondo fisico e virtuale si intende il legame con il mondo Iot con i dispositivi connessi che devono garantire trasparenza e controllo da parte degli utenti che devono essere al sicuro dalla raccolta dei dati e il loro utilizzo contro la privacy.

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale economie e società devono prepararsi alla disruption: “L’IA e l’automazione – spiega il rapporto – promettono nuove opportunità, ma gli impatti per individui e società non sono ancora chiari”. Fondamentale è secondo l’Isoc che egli esseri umani rimangano “al sedile del guidatore”.

Sul fronte delle minacce informatiche, l’evoluzione di Internet dipenderà dalla risposta collettiva al volume e alla scala di questi pericoli. Importante è capire come i governi sotto pressione intendano rispondere anche perché, sottolinea Isoc, esiste il rischio che libertà online e connettività globale prendano abbiano un ruolo secondario rispetto alla sicurezza nazionale.

Altri problemi arrivano dalla convergenza fra mondo fisico e digitale. Dal punto di vista economico si aprono scenari per modelli di business differenti che solo oggi stiamo iniziando a comprendere. Tutte le parti della società saranno coinvolte e dovranno adattarsi al cambiamento con il rischio di creare walled garden con soluzioni proprietarie che possono minare la crescita e l’innovazione.

Altra area è quella delle reti con la enorme pressione che arriva dal proliferare dell’Iot che potrebbero cambiare la natura del transito e consegna dei contenuti. Infine, uno degli aspetti più importanti, il ruolo dei governi dal quale dipenderà molto dell’apertura della rete. Con le politiche nazioalistiche che, secondo Isoc, mettono a rischio i flussi di dati scatenando la frammentazione della rete.

Le raccomandazioni dell’Isoc

Da qui le raccomandazioni dell’associazione secondo la quale i valori umani devono guidare lo sviluppo tecnologico così come l’applicazione dei diritti umani online è importante come l’applicazione offline.

Gli interessi dei consumatori sono preminenti rispetto ai loro dati ed è importante agire subito per chiudere il digital divide fra le varie aree del mondo. L’internet economy deve essere per tutti con governi che devono dare priorità alla formazione e agli skill.

Per la sicurezza deve esserci un approccio collaborativo, garantita la sicurezza dei dati e la loro gestione da parte di chi li raccoglie e realizzate reti sicure e resilienti. Internet deve diventare un ambiente dove ognuno possa sentirsi libero senza subire aggressioni online e le organizzazioni della società civile devono essere supportate nelle loro attività.

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