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Intelligenza artificiale nel destino del retail

Intelligenza artificiale ha dominato le discussioni del Shoptalk Europe, il meeting svoltosi a a Copenhagen, dedicato all’innovazione nel mondo retail.

Il convegno, al quale hanno partecipato i big del commercio mondiale, anche elettronico, ha trattato temi relativi al machine learning, visual search, linguaggio naturale e il ruolo dei sistemi che facilitano esperienze più intelligenti e personalizzate.

Entro il 2020, infatti, l’85% dell’interazione con il cliente nella vendita al dettaglio sarà gestita dall’Intelligenza artificiale, è l’analisi di Gartner.

E il 30% delle società utilizzerà l’Intelligenza artificiale per aumentare le vendite. “Stiamo utilizzando intelligenza artificiale come forza trainante per la nostra attività” ha osservato l’Ebay chief product officer, RJ Pittman, secondo il quale l’intelligenza artificiale è un’opportunità straordinaria. Pittman ha citato come esperienze il Shopbot on Facebook Messenger e il Google Home pricing tool per i rivenditori.

Intelligenza artificiale per i jeans

Altre iniziative di questo genere sono state citate durante la conferenza. Levi’s ha parlato del chatbot che aiuta i clienti a trovare il paio di jeans più adatto, mentre il direttore digitale globale di Topman, Gareth Rees-John, ha evidenziato il lavoro con una società canadese chiamata Granify dove il machine learning viene utilizzato per contribuire a ottimizzare il negozio di e-commerce di abbigliamento maschile relativamente ai tassi di conversione. Con una serie di messaggi si cerca di trattenere l’utente che rischia di andarsene dal negozio suggerendo per esempio dove si trova quel determinato capo di abbigliamento.

Questo ha permesso di migliorare le performance del 3-5%. Il sito di vendite BrandAlley ha presentato la collaborazione con l’azienda di marketing automation Emarsys per il targeting personalizzato nelle sue campagne email che ha portato a un aumento di conversione del 16%. E Sentient Technologies ha dimostrato come fornire 256 varianti di progettazione siti web in tempo reale per i consumatori della catena svedese di consegna di fiori Euroflorist, ha portato a un aumento del 17% delle conversioni.

Contenuti personalizzati

Bruce Macinnes, presidente di BrandAlley, ha osservato che l’obiettivo è di andare verso la personalizzazione dell’intero viaggio del cliente dall’home page alla cassa. “Abbiamo un sacco di contenuti personalizzati, ma non siamo ancora riusciti a fornirli. Però crediamo che esista un modo per dare a tutti i contenuti che abbiamo“, ha spiegato.

Charmaine Huet, responsabile marketing di Woolworths Sud Africa, vuole lavorare per avere milioni di piani di comunicazione diversi ogni giorno. “Il 78% delle nostre entrate deriva da carte di credito, quindi sappiamo molto sui nostri clienti. Ora quello sul quale stiamo riflettendo è come si fa veramente personalizzare l’esperienza per ogni cliente e come si fa a creare contenuti che siano realmente personalizzati. Questo è davvero difficile, ci vuole l’uomo, i dati e l’Ai “.

Vladimir Stankovic, direttore del digitale e del commercio elettronico a Camper, ha dichiarato che l’Intelligenza artificiale può essere considerata come l’ottimizzatore di tutto questo. “Ci permetterà di avvicinarci al nostro consumatore, per dare loro quello che vogliono“. Il linguaggio naturale e la ricerca visiva sono la nuova frontiera.

Spazio al visual search

Le aziende di visual search infatti hanno dominato gli spazi espositivi. Ted Mann, ceo di Slyce, specializzata nell’image recognition e visual search, ha detto di essere in grado di effettuare le ricerche tramite l’obiettivo della fotocamera, una pratica che diventerà comune per gli acquirenti che potranno utilizzare la ricerca visiva per creare wishlist e riempire i loro shopping basket.

“Il futuro sarà visuale” ha detto Tim Kendall, presidente di Pinterest, che sta cercando di fare con le immagini ciò Google ha fatto per la ricerca. Lo strumento della società, che consente ai clienti di trovare oggetti simili dal proprio database attraverso la ricerca attraverso le loro macchine fotografiche, è fortemente integrato nello spazio dello shopping.

MatchesFashion.com lavora molto sui contenuti. Più di settanta persone infatti gestiscono quest’area che influenza il 35% degli acquisti. E per contribuire all’engagement dei clienti Ulric Jerome, ceo della società, ha presentato The Style Social, una gallery di foto postate dai clienti che hanno acquistato sul sito. E ogni foto ha un link per acquistare immeidatamente il vestito prospoto dal cliente.

Tutti questi siti devono fare fronte all’onda del mobile che è ormai onnipresente nel retail. Al punto che David Marimon, ceo di Catchoom, dice che il 62% degli acquirenti vuole scannerizzare il prodotto all’interno del punto vendita per avere maggiori informazioni e il 61% chiede negozi  forniti di realtà aumentata.

Ronan Harris, Direttore generale di Google Uk, ha aggiunto che l’82% delle persone consulta lo smartphone nel negozio prima di acquistare. Un mondo in piena evoluzione  dove test ed errori si susseguono tanto che la sintesi la tira Martin Wild, chief digital officer di MediaMarktSaturn Retail Group “Noi testiamo in fretta, sbagliamo in fretta e aggiustiamo ancora più in fretta”.

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