Intel scarica dai server il peso dell’iScsi

La tecnologia di storage su rete Ip prende nuovo slancio con il rilascio della prima scheda capace di farsi carico dell’elaborazione delle informazioni iScsi.

Pur giudicato ancora tecnologicamente immaturo, lo storage su iScsi comincia a prendere consistenza. Con l’appoggio di Cisco e Ibm, Intel ha presentato la scheda Pro/1000 Ip Storage Adapter, che permette di interfacciare più efficacemente i propri server a una rete iScsi. Sotto quest’ultimo nome, lo ricordiamo, si cela una tecnologia che intende far circolare le informazioni immagazzinate su una rete Ip, incapsulandovi i blocchi di dati Scsi. L’obiettivo è di detronizzare Fibre Channel, oggi dominante per la connettività nelle reti storage.
Il nuovo dispositivo di Intel è un ibrido di due prodotti, ovvero una scheda di rete Gigabit Ethernet e un bus controller, che si occupa di connettere il bus di I/O alla memoria dei server. Questo appare un significativo passo in avanti, poiché fino a oggi, per rendere Tcp/Ip appropriato ai processi di I/O dello storage, iScsi generava una consistente quantità di informazioni, aggiunte a ciascun pacchetto di dati. Il loro trattamento, con una semplice scheda di rete, era demandato al server, che quindi consumava molte risorse. L’Intel Pro/1000, invece, è dotata di un processore Xscale, che può occuparsi dell’elaborazione delle informazioni iScsi. I primi modelli del nuovo dispositivo sono attesi per marzo. Ora, tocca a concorrenti come Emulex o Adaptec rispondere alla mosa di Intel.

La tecnologia iScsi è ben lontana dall’essere giunta a maturazione. Basti pensare che la versione 1.0 non è ancora disponibile e i costruttori interessati si sono sin qui dovuti accontentare della 0.6. L’annuncio di Intel potrebbe comunque servire a dare una scossa, anche perché sono impegnate su questo fronte grandi aziende, come Cisco, che ha già prodotto un router compatibile, e Ibm, che offre slot di storage.

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