Intel porta sul desktop la quarta dimensione

Dopo il successo del 2001, l’IDF diventa un roadshow su scala mondiale. Attese molte novità sul fronte dei chip di fascia alta e nei sistemi di rete.

Oltre 4.000 persone da 55 nazioni sono presenti alla principale edizione
dell’IDF, Intel Developer Forum, aperto il 25 febbraio a S. Francisco
(California).
La notizia principale è che gli eventi IDF si moltiplicano senza sosta:
saranno sei nel primo semestre, almeno quattro nel secondo. Il più vicino
all’Italia si terrà a Monaco di Baviera il 28 e 29 maggio, e sarà centrato
sulle telecomunicazioni e sul wireless.
Nel discorso di apertura il CEO Craig Barrett ha sottolineato l’importanza
degli standard aperti, della segmentazione dei computer e della richiesta di
banda passante. Con particolare enfasi, poi, ha dichiarato che c’e’ ancora
una grande richiesta di potenza da parte degli utenti, sia per sfruttare
l’imminente impennata della banda passante residenziale che per realizzare
contenuti tridimensionali assolutamente realistici sul pc di casa, e non su
una complessa apparecchiatura da studio.
La segmentazione del mercato non si vede solo con i nuovi apparecchi palmari
e consumer, ma anche nei server, che ormai sono disponibili come soluzioni
diversissime dal single board al multiprocessor.
E’ sul fronte dei microprocessori che arriva la novità principale. Si
tratta di Montecito, nome in codice dato all’Itanium del 2004. Grazie ad una
tecnologia a 90 nm (0,09 micron) le prestazioni saranno multiple di quelle
attuali, anche corroborate dalle innovazioni delle versioni del 2003, da
Madison (grande L3C on-chip) e Deerfield (DP ottimizzato). Ribadita infine
l’importanza dell’HyperThreading, una soluzione architetturale che aumenta
il parallelismo interno sfruttando le unità di esecuzione libere.

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