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Intel spinge i partner verso l’innovazione

Il fil rouge iniziato lo scorso anno procede e Intel in Italia vuole essere l’azienda che aiuta i propri partner a realizzare ed esportare tecnologia.

È quella “inversione dei flussi” di cui parla Maurizio Riva, responsabile italiano di Intel, che si inserisce in un quadro nazionale dove, come spiega Fabio Rizzotto di Idc, “un’azienda su quattro sta rivoluzionando i processi per cambiare i modelli di business in funzione dei flussi di revenue che devono arrivare dalle tecnologie digitali”.

Altri motivi che spingono le aziende della Penisola verso il digitale sono il raggiungimento dell’efficienza operativa (30%) e le richieste che arrivano da clienti e mercato (40%). Necessità e bisogni convivono in un processo che spinge il cambiamento delle aziende. Una situazione che già oggi vede l’Italia al decimo posto dell’Opportunity index di Idc rispetto ai venti principali Paesi del mondo. Un quadro rispetto al quale anche Maurizio Riva guarda con spirito positivo.

Il superammortamento ha aiutato tantissimo la crescita, ma importante è stata anche l’azione dei partner italiani in grado di realizzare soluzioni competitive”. Per capacità ed efficienza, prosegue, i partner italiani sono a un livello molto alto. Grande fiducia l’amministratore delegato di Intel Italia ripone anche nelle startup. “Abbiamo capacità ingegneristiche importanti che permetteranno all’Italia di ripartire. E nelle startup c’è il cuore dell’innovazione italiana”.

Quattro aree di focalizzazione

Nel suo passaggio da pc company a data company Intel vuole accompagnare questo processo di innovazione grazie alla sua rete di partner e focalizzandosi su quattro aree identificate dal ceo Brian Krzanich. Stiamo parlando del cloud, degli oggetti che compongono il business dei pc e dell’Internet delle cose acquistano ancora più valore grazie alla connessione al cloud, della memoria delle le soluzioni programmabili come i dispositivi Fpga che renderanno possibili categorie di prodotti completamente nuove per i data center e l’Internet delle cose e del 5G rispetto al quale rientra “la sponsorship da parte di Intel delle Olimpiadi in Corea del 2018 con i primi test sulla tecnologia”.

E poi c’è la realtà virtuale che va molto oltre il gaming per spaziare nell’industriale e l’area dei veicoli autonomi. “Abbiamo stretto un accordo con Bmw – prosegue Riva – e stiamo sviluppando un modello per lo sviluppo di una piattaforma tecnologia al quale ha aderito anche Fca che oggi vede quaranta veicoli che circolano per raccogliere dati”.

Le tecnologie in campo

Riva ha ripercorso gli ultimi annunci di Intel con gli Xeon scalable processor per datacenter cloud based nelle versioni bronze, silver, gold e platinum che migliorano la performance del 65% rispetto alla versione precedente e se prima ci volevano quattro server per avere 420 virtual machine oggi la stessa cosa si fa con un server solo.

Poi c’è l’ottava generazione dei Core che migliorano le prestazioni del 40% e Optane:La rivoluzione più importante nel campo delle memorie da 25 anni. Con questo siamo sempre di più pronti a quanto chiede il mercato accelerare sempre di più l’accesso alle memorie per fare l’elaborazione in modo veloce”.

Non c’è un settore più importante rispetto a un altro, chiude Riva. “Vedrete sempre di più intel investire su tencologie intorno al processore e in particolare sul datacenter, continueremo anche a investire sul client, parte importante del nostro fatturato, ma per crescere dobbiamo andare anche verso Iot ed essere leader anche nelle memorie e i dispositivi Fpga”.

 

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