Intel: il datacenter come unità virtuale a 40 Gbit

L’acquisizione di Fulcrum si inserisce nel solco di una trasformazione in atto verso l’integrazione di capacità computazionale, server e networking.

La notizia del giorno è l’acquisizione di Fulcrum Microsystems da parte di Intel.
La casa di Santa Clara, da tempo sul tragitto che la dovrà portare a essere un fornitore di componenti base per i datacenter (computing, server e storage), ha messo le mani su chip per costruire, da subito, switch con porte Ethernet da 10 fino a 40 Gbit.

La tecnologia di Fulcrum è utilizzata negli Ethernet adapter e controller per abilitare lo scambio di informazioni relative a sicurezza, gestione, qualità del servizio.

L’azione Intel si inserisce nello stesso contesto abitato da Cisco, che con l’iniziativa Unified Computing Systems, che contestualizza i propri switch con lo storage Emc e la virtualizzazione di Vmware, ma anche da Ibm, Juniper, Hp.

Il senso, dichiarato dal responsabile marketing di Intel, Steve Schultz, è che gli utenti stanno orientandosi a comprare come una singola soluzione, capacità di computing, networking e storage.
A Intel mancava un componente che consentisse a server e rete una consapevolezza reciproca e se l’è preso.

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